PLAYBOY: MENO DONNE NUDE PIU’ LETTORI

E’ davvero strano quello che è successo alla rivista “Playboy”, famoso per le conigliette nude che ha appassionato intere generazioni.

Un vero e proprio calo delle vendite da 5,6 milioni di copie del 1975 alle 800mila copie di oggi.

Sarà che i tempi son cambiati fatto sta che con internet le immagini di donne nude si trovano gratuitamente, inoltre la donna ha decisamente cambiato ruolo.

Da marzo del prossimo anno le ragazze di Mr Hefner poseranno sempre e ancora per le pagine del mensile ma non ci saranno più nudi di copertina.

In un intervista al New York Times è stato lo stesso Scott Flanders, amministratore delegato della società, a darne l’annuncio:

 “Il nudo è superato!”

Non si tratta di una scelta morale, ma di una scelta inevitabile.
Playboy aveva apportato dei cambiamenti ed internet lo ha superato proprio in questo.

Già ad agosto la rivista aeva drasticamente ridotto le immagini di conigliette nude. In questo modo l’età media dei lettori si è abbassato dai 47 anni ai 30  e i lettori sono aumentati del 250%.

Così da marzo avremo contenuti adatti ad un pubblico adulto e se una donna vorrà spogliarsi integralmente sarà perché lei l’ha voluto e non per una richiesta dettata dalla “linea editoriale”.

Playboy vende di più con meno donne nude

Inoltre ci sarà una “sex column” scritta da una donna, articoli di giornalismo investigativo e immagini artistiche. Tutto per attrarre maggiormente l’utenza.

La nuova strada della rivista sarà una visione della donna diversa non più strumentalizzata.
Secondo la docente di semiotica dei nuovi media dell’Università di Bologna, Giovanna Cosenza:

“Credo che la scelta di Playboy  si inserisca in quel filone, ormai mainstream, di innalzamento della sensibilità verso la tematica femminile. La lotta alla strumentalizzazione del corpo della donna e, più in generale, alla disparità di genere, è una vera moda che anche la rivista ha deciso di sposare. Lo stesso si è fatto nella campagna di sensibilizzazione promossa da Sheryl Sandberg, in collaborazione con l’organizzazione no profit LeanIn.org e Getty Images. Se la rivista farà leva su questa nuova buona moda – chiosa Cosenza – si potrà avere un duplice effetto positivo, di cui beneficeranno la casa editrice e le donne”.

Insomma una scelta decisamente strategica.