RIFORMA PENSIONI: CESARE DAMIANO AUSPICA UN CONFRONTO URGENTE CON LE PARTI SOCIALI IL 2016 E’ L’ANNO DELLA FLESSIBILITA’ IN USCITA!

Tante, troppe parole spese per il tema previdenziale di cui la flessibilità in uscita è il problema fondamentale, posto da più parti al Governo, il quale si guarda bene dal rispondere, la piattaforma sindacale unita Cgil, Cisl e Uil, Tito Boeri, Presidente dell’Inps e Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera esigono una risposta immediata a questo tema così discusso ma mai intavolato con il Governo, nonostante le proposte di legge presentate da Damiano e il progetto di Tito Boeri, favorevoli all’uscita anticipata dal lavoro per permettere uno sblocco al mondo del lavoro con la staffetta generazionale, è in corso un braccio di ferro tra questi e l’Esecutivo al quale si richiede una discussione al tavolo permanente costituito dal Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, attorno al quale però non si è vista nessuna riunione in merito ai principali quesiti sul problema previdenziale.<br />
Resta il fatto che Cesare Damiano è parecchio favorevole ad un incontro del genere per discutere , affrontando il tema della flessibilità in uscita, ed è deciso a tutti i costi che l’anno 2016 sia l’anno per la flessiibilità in uscita, a questo riguardo afferma: ‘Sarebbe auspicabile l’apertura di un tavolo di confronto con i sindacati sul tema delle pensioni, come ha richiesto oggi Susanna Camusso. Il 2016, come ha affermato più volte lo stesso Renzi, deve essere l’anno della flessibilità delle pensioni. Qualsiasi risorsa si decida di destinare alla previdenza, deve avere questa priorità’.

SUSANNA CAMUSSO CESARE DSAMIANO

Probabilmente formando un’asse con la piattaforma sindacale unificata, unitamente a Tito Boeri, Cesare Damiano intende portare avanti questa priorità a tutti gli effetti convinto delle proprie idee e guerriero nel difenderle, prosegue: ‘Esiste una piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil che rappresenta un ottimo punto di partenza per avviare un confronto di merito. Al tempo stesso – prosegue – sono già incardinate alla Commissione lavoro della Camera alcune proposte di legge che prevedono l’anticipo fino a 4 anni della pensione con una penalizzazione massima dell’8%: quella presentata dai deputati del Pd risale alla scorsa legislatura. Siamo al lavoro per produrre un testo unificato. Stiamo aspettando un segnale dal Governo’.

Ed infine, sottolinea senza mezzi termini, concludendo: ‘I temi che riguardano una correzione della ‘riforma’ Fornero e degli errori commessi dal precedente Governo di centrodestra, sono noti: flessibilità, 41 anni di contributi, ottava salvaguardia degli esodati, opzione donna (verifica a settembre), ricongiunzioni, lavori usuranti, anticipo pensionistico per i nati nel 1952 (settore privato) e indicizzazione delle pensioni. Sono temi molto sentiti e popolari che possono rappresentare, se risolti, un riavvicinamento dei cittadini alla politica’; pur non dimenticando che nell’attuazione della riforma previdenziale Fornero 2011, il Pd ha acconsentito all’emanazione di questa legge ingiusta e iniqua che ha messo a terra lavoratori e pensionati, senza sollevare nessuna obiezione, e viene lecito chiedersi: dove eravate allora?

Fonte: PensioniBlog