Alcuni ricercatori sostengono però che queste nuvole abbiano una qualche correlazione con fenomeni relativamente nuovi nell’atmosfera, perché sembra che siano apparse solo dalla fine del 1880 e non prima.Per la precisione, la prima testimonianza che se ne ha è del 1885, esattamente due anni dopo la drammatica eruzione del vulcano Krakatoa, in Indonesia, che sparò nell’alta atmosfera, proprio a 70-80 km di quota, una enorme quantità di polveri. Da allora in poi, il fenomeno è stato osservato più volte.
Le rilevazioni dei satelliti della NASA mostrano che quest’anno sono apparse con almeno due settimane di anticipo rispetto agli altri anni, e questo non ha al momento una spiegazione. Sono infatti state riprese dal satellite AIM (Aeronomy of Ice in the Mesosphere) già dal 17 novembre, mentre di solito appaiono agli inizi di dicembre.
“Probabilmente il fenomeno è da collegare all’arrivo anticipato dell’estate a latitudini più basse. Questo ha fatto sì che sopra l’Antartide il passaggio dall’inverno all’estate abbia comportato una serie di complesse trasformazioni in atmosfera, e tra queste anche la formazione di nubi nottilucenti”, si legge nel rapporto della NASA.
In passato lo stesso ente americano aveva suggerito che le nubi nottilucenti possono essere paragonate al “canarino che un tempo si portava nelle miniere di carbone per rilevare la presenza di metano”, ma la loro eventuale correlazione col gas serra deve ancora essere dimostrata. Un elemento tuttavia è certo, ossia il fatto che si stanno intensificando e si sta ampliando la zona di visibilità: fino a pochi decenni fa ci si doveva recare nelle regioni polari per osservarle, oggi invece sono state viste anche a latitudini molto basse, come sul Colorado e sullo Utah.
Fonte: Focus