Stufe a pellet o pirolitica quale conviene scegliere

Stufe a pellet o pirolitica quale conviene scegliere. Sappiamo tutti che con i prezzi in aumento del gas si sono fatte scelte alternative, una di queste è la stufa a pellet però in commercio esiste anche un’altra alternativa ed è la stufa pirolitica, ma di cosa si tratta?

Cominciamo dire che il legno da ardere è diventato anch’esso un costo eccessivo quindi una via parallela ci vuole e potrebbe essere la stufa pirolitica che ha avuto un abbassamento di prezzo notevole, esaminiamo con attenzione i pro e i contro che questo strumento possa avere per poterci riscaldare considerato che stiamo andando a passi da gigante verso l’inverno e il freddo è da combattere assolutamente.

LEGGI ANCHE >>>> Erbe selvatiche loro uso e ricetta

L’impianto di cui stiamo parlando, stufa pirolitica,  come dice il nome, sfruttano il processo di pirolisi, ossia una reazione termochimica che, una volta innescata, consente di generare calore. Il funzionamento richiede anch’esso la collaborazione delle biomasse, riscaldate a temperature vicine ai 400 gradi senza ossigeno. Una combinazione che consente la produzione di un calore sufficiente a garantire un riscaldamento pari a quello dei termosifoni alimentati dalla caldaia e, al contempo, uno scarto decisamente minimo di materiali. Prestazioni elevate, quindi, a impatto decisamente esiguo.

LEGGI ANCHE >>> Topinambur ortaggio invernale da gustare

Scegliere un dispositivo da impiantare nella nostra abitazione presume almeno un paio di riflessioni. In primis il posizionamento e, naturalmente, l’eventuale predisposizione dell’ambiente alla tecnologia da utilizzare. Nondimeno, a essere valutata sarà la spesa totale. Risolti questi due temi, si passerà all’azione, puntando tutto sul nuovo dispositivo in vece del tradizionale riscaldamento al gas. La stufa pirolitica, in realtà, garantisce buone performance in termini di calore. 

La biomassa bruciata in assenza di ossigeno, infatti, consente quasi di pareggiare quanto realizzato con il riscaldamento classico, agendo in un contenitore sostenuto da un tubo di acciaio. La copertura isola il combustibile, impedendo quindi all’ossigeno di entrare nel dispositivo e favorendo la reazione del composto, necessaria al funzionamento della stufa. Inoltre, alla base della struttura, sarà posto un foro che garantirà l’aerazione.

LEGGI ANCHE >>>> Carlo III mai Re… secondo l’indovino

I vantaggi sono abbastanza intuibili: scarso (quasi nullo) impatto ambientale, utilizzo semplice, installazione pure e lavori di manutenzione estremamente radi. Addirittura, per chi è leggermente avvezzo al fai-da-te, per l’installazione potrebbe non rivelarsi necessario nemmeno l’intervento di un tecnico. L’efficienza energetica, teoricamente, dovrebbe essere in grado di compensare le spese di installazione, alimentando al contempo il mercato dei dispositivi sostenibili.

Con il dettaglio, non trascurabile, della disponibilità limitata delle stufe pirolitiche, al momento in vendita perlopiù per l’esterno. Per quanto riguarda i prezzi, non si parla di spese eccessive. Molto dipende dal posizionamento e dalla grandezza del pezzo, con costi che oscillano fra i 100 euro per i dispositivi più piccoli fino ai 2 mila euro necessari per quelli più grandi. Il beneficio, però, sarebbe notevole. Per le tasche e anche per l’ambiente, visto che secondo gli esperti l’impatto sarebbe infinitesimale rispetto al riscaldamento a gas.

Fonte: Ecodimilano

Foto di Stufe focolari