LA FAGLIA. La linea verde dell’immagine rappresenta l’andamento approssimativo del sistema di faglie che ha originato i vari terremoti della sequenza sismica. La punta dei triangoli indica il lato di faglia sprofondato, mentre le stelle corrispondono ai luoghi dove sono avvenuti i tre eventi principali della sequenza;spiega Stefano Salvi, technological director del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: «La complessità delle frange di colore evidenzia la complessità del movimento del suolo, sostanzialmente causata da due tipi di fenomeni. Il primo è la dislocazione sismica, ovvero lo scorrimento degli opposti lembi di crosta terrestre lungo i piani di faglia profondi che hanno causato i tre terremoti principali. Il secondo comprende i fenomeni superficiali e locali, quali scarpate di faglia, riattivazioni di frane, sprofondamenti carsici».
Ai veri e propri terremoti, avvenuti a profondità di alcuni chilometri, si deve imputare l’andamento concentrico generale delle frange colorate, mentre interruzioni, addensamenti o piegature ad angolo acuto delle frange sono dovute ai fenomeni più superficiali.
Utilizzando questi ed altri dati è possibile ricostruire nel dettaglio la posizione e le caratteristiche delle faglie profonde, e ottenere quindi informazioni molto importanti per la valutazione della sequenza sismica.
La figura qui sotto mostra in grigio i due piani di faglia attivati con il terremoto di Amatrice del 24 agosto e, in rosa, una possibile ricostruzione (attenzione, non un modello) del piano di faglia su cui sono probabilmente avvenuti gli eventi del 26 e del 30 ottobre.
Fonte: Focus