Terremoti mutamenti terreno visti satellite Sentinel 1

L’immagine che postiamo, rilevata da Focus, mostra un interferogramma differenziale dell’area interessata dai sismi degli ultimi giorni: ecco come interpretarla; ogni frangia di colore rappresenta un abbassamento del terreno – visto da satellite – di circa 3 cm rispetto alle frange adiacenti. L’ellissi delimita la zona deformata, più stretta a nord e più larga a sud. Gli abbassamenti del suolo si sommano andando dall’esterno dell’ellisse verso l’interno, fino ad arrivare a valori massimi di circa 70 cm in verticale, localizzati attorno a Castelluccio di Norcia. A est e a ovest dell’ellisse si individuano sollevamenti del suolo di alcuni centimetri; per ottenere questi dati sono stati confrontati due passaggi del satellite: la prima è di qualche giorno prima del sisma, la secondo è invece del 31 ottobre, ossia il giorno dopo il terremoto di magnitudo 6.5.

Terremoti satellite Sentinel-1 mostra mutamenti terreno
Il risultato dei rilevamenti fatti dal satellite europeo Sentinel-1 dai quali è possibile calcolare gli abbassamenti del suolo


LA FAGLIA. La linea verde dell’immagine rappresenta l’andamento approssimativo del sistema di faglie che ha originato i vari terremoti della sequenza sismica. La punta dei triangoli indica il lato di faglia sprofondato, mentre le stelle corrispondono ai luoghi dove sono avvenuti i tre eventi principali della sequenza;spiega Stefano Salvi, technological director del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: «La complessità delle frange di colore evidenzia la complessità del movimento del suolo, sostanzialmente causata da due tipi di fenomeni. Il primo è la dislocazione sismica, ovvero lo scorrimento degli opposti lembi di crosta terrestre lungo i piani di faglia profondi che hanno causato i tre terremoti principali. Il secondo comprende i fenomeni superficiali e locali, quali scarpate di faglia, riattivazioni di frane, sprofondamenti carsici».

Ai veri e propri terremoti, avvenuti a profondità di alcuni chilometri, si deve imputare l’andamento concentrico generale delle frange colorate, mentre interruzioni, addensamenti o piegature ad angolo acuto delle frange sono dovute ai fenomeni più superficiali.

Utilizzando questi ed altri dati è possibile ricostruire nel dettaglio la posizione e le caratteristiche delle faglie profonde, e ottenere quindi informazioni molto importanti per la valutazione della sequenza sismica.

La figura qui sotto mostra in grigio i due piani di faglia attivati con il terremoto di Amatrice del 24 agosto e, in rosa, una possibile ricostruzione (attenzione, non un modello) del piano di faglia su cui sono probabilmente avvenuti gli eventi del 26 e del 30 ottobre.

Mutamento terreni visto dal satellite Sentinel-1
In grigio le faglie che hanno causato il sisma del 24 agosto, in rosa quella del 30 ottobre

Fonte: Focus