Violenza donne pubblicare notizie rispettando privacy vittima

L’argomento degli abusi verso le donne, è sempre stato un tema molto delicato e allarmante. E’ un argomento abbastanza difficile da trattare, e molto spesso ritenuto, giustamente, oggetto di contenuto privato delle persone coinvolte in questo dramma.  Perciò non è sempre facile, per un giornalista, scrivere un articolo, una notizia che tratti proprio questo argomento, delicato nella sua tragedia, senza far affiorare le proprie convinzioni, emozioni, sensazioni . Non a caso, infatti, si riscontrano opinioni diverse per una notizia che tratti la violenza sulle donne, ma il dovere di ognuno di noi è lottare perchè questa violenza prevaricatrice contro le donne, il femminicidio, deve cessare, lottare con l’informazione e la conoscenza affinché le donne colpite da questa violenza abbiano il coraggio di denunciare il proprio carnefice che maltratta, picchia, storpia, acceca e uccide, solo per la sua ferocia bestiale.

Alcune opinioni ritengono ingiusto, non corretto divulgare un fatto di violenza perpetrata in famiglia, la cui ragione è basata sia sulla privacy della vittima e dell’entourage familiare, che della reputazione che viene ovviamente messa alla gogna, la riflessione impone, comunque, che la violenza deve essere sempre denunciata. Inoltre secondo queste opinioni , non viene denunciato apertamente il nome della persona aggredita; l’identità della vittima è comunque sempre a repentaglio e spesso “etichettata”  da chi conosce la vittima o la di lei famiglia, conoscenti, parenti, informati dell’abuso di violenza.

Opinioni diverse, invece, sostengono sia molto importante pubblicare questo tipo di notizie; proprio per sensibilizzare un vasto raggio di pubblico, per far conoscere, far sapere, per far capire che non si vive nell’ “isola felice”, in cui si sappia, anche per difendersi, della crudeltà che sta intorno a noi, insospettabile, il più delle volte,  sapendo inoltre che non esistono favole di mulini bianchi come evidenziano nelle pubblicità ma che nella società odierna il brutto a volte sovrasta il bello dell’esistenza umana; ciò che è orribile, non giustificabile, è la violenza di per se stessa ma ciò che fa riflettere è la violenza entro le pareti domestiche, chiedendosi le ragioni per cui si scatena, da cosa viene originata questa violenza e dal perché viene inflitta sulle donne, sui bambini e anche in alcuni casi su uomini, non scordiamolo, pochi ma esistono.

Un buon giornalista che abbia a cuore questo argomento non deve scrivere per fare scoop su vittime di violenza, stupro e abusi sulle donne, ma con profonda sensibilità informare i lettori un fatto di cronaca senza premere sull’acceleratore, descrivendo i fatti salienti, senza intaccare la privacy della vittima e la cerchia in cui risiede, riservando quell’alone di riserbo utile in primo luogo alle indagini degli inquirenti che indagano, ma sopratutto per preservare la vittima da ogni curiosità mediatica che intaccherebbe la sua dignità, informando l’opinione pubblica su quanto avviene, al di là della privacy personale e sottolineando una triste realtà: quasi 7 milioni di donne in Italia sono vittime della violenza, con 100 femminicidi registrati in Italia nel 2016.