29 marzo 2017 Il divorzio UK Unione Europea

29 marzo 2017 Il divorzio UK  Unione Europea 

Finalmente il giorno del divorzio è stato ufficializzato. Il 29 marzo, il Governo britannico guidato dal Primo Ministro, Theresa May invierà a Donald Tusk, Presidente del Consiglio Europeo la richiesta formale per l’attivazione dell’Articolo 50 del Trattato di Lisbona per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

L’Unione Europea (Dopo 48 ore) invierà a Londra il documento con una bozza dei tempi e delle modalità per il divorzio. La procedura per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea dovrebbe durare circa 2 anni, salvo eventuali proroghe concesse da tutti i 27 Paesi membri e dovrà toccare diversi punti e tra i più spinosi troviamo l’immigrazione e il commercio.

Lo spauracchio dell’ondata di immigrazione è stato utilizzato durante il referendum per la Brexit dal fronte Leave per vincere, infatti, hanno sempre accusato gli immigrati di essere la causa del tracollo del sistema sanitario pubblico e del welfare britannico. Accuse poi smentite dopo la vittoria del Leave.

Secondo le ultime stime, nel Regno Unito risiedono circa 3,2 milioni di cittadini provenienti dall’Unione Europea (500mila sono italiani), risultando il 5% dell’intera popolazione britannica (1,2 milioni di cittadini britannici) contro gli 1,2 milioni di cittadini britannici residenti nel continente europeo.

Sfatate anche le previsioni apocalittiche sull’economia britannica post-Brexit. Il tasso della disoccupazione nel Regno Unito è sceso al 4,7% (Minimo storico) e il PIL 2017 è stato rivisto al rialzo (Dall’1,4% al 2%). Neppure la Sterlina è crollata.

Il Regno Unito ha retto il colpo della Brexit ma riuscirà a resistere al vento indipendentista proveniente dalla Scozia?

Il Primo Ministro scozzese, Nicola Sturgeon come riporta La Stampa, continua sulla strada del secondo referendum indipendentista e che la volontà del Parlamento scozzese deve essere rispettata. Inoltre la data del referendum per l’indipendenza della Scozia “Non potrà essere rinviata secondo i comodi” del Premier britannico, Theresa may, anche se l’ultima parola spetta proprio al Parlamento britannico.

Secondo un recente sondaggio, il 54% dei cittadini britannici ritiene l’indipendenza della Scozia più probabile dopo la Brexit, dato che sale al 63% tra i cittadini scozzesi.

Il Regno Unito dopo l’addio all’Unione Europea, sarà la volta della Scozia e della sua unità Nazionale?