Africa a rischio per cambiamenti climatici

Africa a rischio per cambiamenti climatici. Le violenze che l’essere umano perpetrano a Madre Natura hanno un effetto boomerang con i vari fenomeni climatici che si verificano nei vari continenti, specialmente in Africa in quanto la temperatura in questa nazione aumenta ogni giorno di più e più velocemente rispetto alla media globale ovviamente con ritorsioni pesanti sia sui territori che sugli esseri umani che vi abitano.

La situazione climatica in Africa è tragica: lo conferma l’ultimo report coordinato dalla World Meteorological Organization (WMO), secondo il quale i cambiamenti climatici stanno avendo un impatto devastante sul territorio africano e i suoi abitanti. «Durante il 2020 molte parti dell’Africa ha vissuto un continuo aumento delle temperature e degli eventi climatici estremi», spiega Petteri Taalas, segretario generale della WMO: «i pochi ghiacciai che rimangono di questo passo si scioglieranno totalmente entro pochi anni.»

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Il continente africano si sta scaldando più velocemente del resto del mondo: negli ultimi trent’anni la temperatura media al suolo è aumentata a un ritmo più sostenuto rispetto ai decenni 1961-1990. Anche il livello del mare si sta innalzando più rapidamente: lungo le coste bagnate dall’Oceano Indiano e dall’Atlantico meridionale il tasso di innalzamento è infatti superiore alla media globale.

Gli eventi climatici estremi come alluvioni e siccità sono all’ordine del giorno, e spesso sono causa di crisi umanitarie (come la tremenda carestia che sta vivendo il Masagascar). La crisi climatica unita a quella sanitaria della pandemia da covid sta mettendo il continente in ginocchio: nel 2020 la popolazione colpita da insicurezza aliimentare è aumentata di quasi il 40% rispetto al 2019, e questa percentuale sale di 5-20 punti a ogni alluvione o siccità nell’Africa Subsahariana. «Si stima che entro il 2030 in Africa fino a 118 milioni di persone estremamente povere – che vivono, cioè, con meno di 1,90 dollari al giorno – saranno colpite da alluvioni, siccità e caldo estremo», afferma H.E. Josefa Leonel Correia Sacko (African Union Commission).

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Vi è anche un problema che non ci si aspetta di dover affrontare in un continente famoso per deserti e caldo come l’Africa, ed è quello dello scioglimento dei ghiacciai: attualmente vi sono solo tre montagne coperte di ghiaccio – il monte Kenya (5.199 metri), il Ruwenzori (catena montuosa in Uganda, circa 5.000 metri) e il Kilimangiaro (Tanzania, 5.895 metri). Al ritmo climatico attuale, entro gli anni 40 di questo secolo l’Africa perderà tutti i suoi ghiacciai, e secondo le stime quelli sul monte Kenya si scioglieranno addirittura dieci anni prima. A soffrirne saranno naturalmente le riserve d’acqua e le attività agricole. 

Secondo il report, è fondamentale che l’Africa si adatti in fretta ai cambiamenti climatici: per farlo sono necessari (molti) soldi che, però, devono essere investiti, pena disastri climatici e pesanti crisi umanitarie.

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I costi di adattamento al clima nell’Africa subsahariana si stimano essere attorno ai 30-50 miliardi di dollari l’anno per i prossimi dieci anni – ovvero circa il 2-3% del prodotto interno lordo della regione. Secondo alcune indagini condotte dall’International Monetary Found (IMF), migliorare l’accesso della popolazione a sistemi di informazione e avviso sulle condizioni meteo (anche attraverso l’invio di semplici SMS che aiutino i contadini a sapere quando è meglio seminare, irrigare o fertilizzare i campi), potrebbe favorire l’agricoltura e ridurre in parte l’insicurezza alimentare.

Fonte: Focus (articolo scritto da Chiara Guzzonato)

Foto di Christine Sponchia da Pixabay