Argoland il continente perduto e ritrovato

Argoland il continente perduto e ritrovato. Sicuramente conoscete “Atlantide”, il mitologico continente perduto inventato da Platone. Probabilmente però non avete mai sentito parlare di un altro continente perduto, ma esistito davvero: si tratta di Argoland, che 155 milioni di anni fa si staccò dall’Australia e… sparì nel nulla. Ora l’abbiamo ritrovato, per così dire: uno studio pubblicato su Gondwana Research svela per la prima volta quale sia stato il destino di questo pezzo di terra che si separò dalle coste occidentali dell’Australia per finire chissà dove, lasciando (finora) solo tracce indirette della sua esistenza.

Sappiamo dell’esistenza di Argoland grazie alla Piana Abissale di Argo, che si trova anch’essa al largo dell’Australia e che fornisce la prova indiretta dell’esistenza del continente perduto – che era una striscia di terra lunga 5.000 km che, una volta staccatasi dall’Australia, cominciò a navigare verso ovest. Le simulazioni del suo lento percorso fatte finora rivelavano che la sua destinazione finale si trovava da qualche parte nel Sudest asiatico, sotto le isole dell’Indonesia.

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Il problema è che finora era stato impossibile trovare tracce di questo continente nei fondali della zona: al massimo qualche frammento “estraneo” sparso qui e là. La soluzione a questo mistero è arrivata quando gli autori dello studio, Eldert Advokaat e Douwe van Hinsbergen dell’Università di Utrecht, hanno avuto un’intuizione: Argoland non si è staccata dall’Australia come un pezzo unico, ma ha iniziato a frammentarsi immediatamente.

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I frammenti hanno poi viaggiato per l’oceano fino ad arrivare nel Sudest asiatico, e ognuno di questi si è andato a scontrare con un diverso pezzo di terra, diventandone parte. In particolare, come potete vedere dal video qui sopra, i pezzi di Argoland si trovano tra Indonesia e Myanmar.

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 Il continente perduto non era quindi un vero continente, ma una serie di “micro-continenti” separati dal fondale oceanico: come l’ha definito van Hinsbergen, un “Argopelago”. Questa scoperta non ha solo valore geologico, ma potrebbe aiutare anche a spiegare l’esistenza della cosiddetta linea di Wallace, un confine immaginario che divide la regione asiatica da quella oceanica: molti animali e piante si trovano solo da uno dei due lati della linea, che non corrisponde però con nessun evidente confine fisico. È possibile che parte di questa fauna sia arrivata in zona “di recente”, trasportata proprio dai frammenti di Argoland.

Fonte: articolo scritto da Gabriele Ferrari su focus.it

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