Borghi medievali italiani: Dolceacqua Imperia

Borghi medievali italiani: Dolceacqua Imperia. Quando si parla di borghi medievali italiani, si parla di perle d rara bellezza che hanno resistito al tempo, alle guerre, al disfacimento, borghi ricchi di storia, ammantati anche di mistero e non solo pittoreschi e affascinanti che si intrecciano con tradizioni portate avanti con coraggio per non tradire le proprie origini, luoghi da far conoscere ai propri figli magari per una gita fuori porta, per riscoprire e rispolverare pezzi di storia, un retaggio che deve continuare come il borgo medievale Dolceacqua di Imperia.

Borghi medievali italiani: Dolceacqua Imperia: il Torrente Nervia divide in due il borgo, l’anima storica da quella moderna. Il Castello dei Doria, l’antico ponte, le chiese e il pittoresco nucleo medievale chiamato Terra, intricato concentrico di vicoli e passaggi coperti, alternanza di saliscendi tra carruggi e oscure strettoie, scale e scalette, regalano a questo centro dell’entroterra imperiese un sottile velo di mistero e, in alcuni tratti, un’atmosfera da favola. 

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II toponimo Dolceacqua deriva quasi certamente dalla presenza di un borgo di epoca romana chiamato Dulcius, trasformatosi in seguito in DulciàcaDusàiga e Dulcisaqua. Altri studi rivelano però anche la possibilità dell’origine celtica, dal nome Dussaga, modificato poi in Dulsàga e infine nell’attuale Dolceacqua.

Dolceacqua è un tipico borgo medievale della val Nervia, lungo il torrente omonimo. La parte più antica del borgo, posta ai piedi del monte Rebuffao, è dominata dal castello dei Doria e viene chiamata dagli abitanti Terra (Téra nel dialetto locale).

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Testimonianze storiche sono rappresentate dai rinvenimenti archeologici dei castellari dell’Età del ferro, rozze fortificazioni in pietra a secco rinvenuti sulle cime d’Aurin e Tramontina – nella zona ad ovest del territorio circostante a Dolceacqua – o ancora la presenza di una torre nella zona dell’Alpicella ad est che confermerebbero il presidio in queste zone dei Liguri intemeli  dal IV secolo a.C. al IV secolo in età romana, a protezione dei villaggi, dei pascoli e dei campi.

La coltivazione dell’ulivo, soprattutto poi dell’oliva taggiasca, si diffuse fin dall’epoca carolingia per opera dei monaci benedetitni, che fondarono il monastero di Santa Maria della Mota. La costruzione di frantoi impose insediamenti lungo le acque dei torrenti dove potessero essere impiantati mulini ad acqua; essi migliorarono la tecnica della viticoltura diffondendo il famoso Rossese e delle altre pratiche agricole.

Itinerari da ammirare:  un vicolo fra i tanti di Dolceacqua: che il colpo d’occhio apprezza dalla parte moderna, della zona antica, con il ponte e il vicino borgo vecchio sovrastati dal castello, inoltre autentica galleria di tesori è la Pinacoteca Morscio,  a Palazzo Doria Garoscio, dove sono custodite opere di Robert Duflos, Achille Cabiati, Gaston Cirmeuse, Eugenio Bonivento e Franco Giglio e molti altri oltre a quelle del fondatore Giovanni Morscio.

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Il Castello Doria è un’antica fortificazione in rovina situato nel comune, il maniero è inserito nel borgo storico del paese, sovrastante l’abitato e posto in posizione dominante. Originariamente la struttura fu composta nel XII secolo da una torre circolare – tuttora esistente al centro del complesso – e da un edificio minore dove risiedeva l’ufficio di guardia. Il castello fu ampliato nel XVI secolo dall’allora signore locale Stefano Doria, al quale aggiunse alla precedente struttura un bastione speronato nel settore orientale e le due torri quadrate identiche.

Fonte: it.wikipedia.org

Foto di italian-riviera.com