Carla Fracci morta il 27 maggio 2021 omaggio alla sua memoria Video

Carla Fracci morta il 27 maggio 2021 omaggio alla sua memoria. Raccontò di sé stessa: ”A differenza di tante altre bambine, io non ho mai realmente sognato di fare la ballerina. Sono nata poco prima della guerra, poi fummo sfollati a Gazzolo degli Ippoliti, provincia di Mantova, quindi a Cremona. Papà lo credevamo disperso in Russia. Io giocavo con le oche, ci si scaldava nella stalla. Non sapevo cosa fosse un giocattolo, al massimo la nonna mi cuciva bamboline di pezza. Progettavo di fare la parrucchiera, anche quando, dopo la guerra, ci trasferimmo in una casa popolare a Milano, quattro persone in due stanze. Però sapevo ballare e così allietavo tutti al dopolavoro ferroviario, dove mi portava papà. Fu un’amica dei miei che li convinse a portarmi all’esame di ammissione alla scuola di ballo della Scala. E mi presero solo per ‘il bel faccino”, perché ero nel gruppo di quelle in forse da rivedere.” (da un’ intervista al Corriere del 13agosto 2017).

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Ecco come comincia la carriera della più grande ballerina di danza classica di tutti i tempi, l’étoile della danza classica a livello internazionale, una eccellenza italiana che nel mondo è stata gratificata dai più grandi successi in qualsiasi teatro dove ella ha danzato con la sua grazia e maestria, la leggiadria dei suoi movimenti hanno incantato re e regine e un pubblico appassionato a questa nobile arte.

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Carla Fracci ha danzato con Rudolf Nureyev,  Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi e soprattutto il danese Erik Bruhn con quest’ultimo non dimentichiamo per esempio una ”Giselle” in coppia con Bruhn dal successo strepitoso per la bravura e da cui ne è stato fatto anche un film!

Carla Fracci credeva che la danza classica non fosse solo per l’élite ma anche per il pubblico: ”Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze. Sono stata una pioniera del decentramento. Volevo che questo mio lavoro non fosse d’élite, relegato alle scatole d’oro dei teatri d’opera. E anche quand’ero impegnata sulle scene più importanti del mondo sono sempre tornata in Italia per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili. Nureyev mi sgridava: chi te lo fa fare, ti stanchi troppo, arrivi da New York e devi andare, che so, a Budrio… Ma a me piaceva così, e il pubblico mi ha sempre ripagato.

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Nel 2003 le viene conferita l’onorificenza italiana di Cavaliere di Gran Croce. Nel 2004 è nominata Ambasciatrice e le viene conferita l’onorificenza italiana di Cavaliere di Gran Croce. Nel 2004 è nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO; questa luminosa stella del firmamento della danza classica si spegne nella sua Milano il 27 maggio 2021, all’età di 84 anni.

Onore a lei e al suo grande impegno!

Fonte: Biografieonline

Foto di Biografieonline

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