Dal cuore dell’Argentina, la Chamamé

Dal cuore dell’Argentina, la Chamamé

Dal cuore dell’Argentina, la Chamamé. Oggi parliamo di un genere musicale e di una danza tipica del nord – est dell’Argentina che esprime l’identità culturale argentina.

Questa tradizionale di musica e danza affonda le sue radici nella fusione tra la cultura guaranì (originaria del territorio argentino) e la musica europea in particolare quella tedesca, italiana, spagnola e polacca, grazie ai tanti immigrati giunti dal vecchio continente. Dal 2018, questa danza e musica tradizionale argentina è Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità – UNESCO.

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La sua caratteristica principale è il suo ritmo che alterna tempi forti a tempi deboli, oltre alla sua melodia che si basa principalmente su scale pentatoniche e modi minori.

Quali strumenti musicali si utilizzano per il Chamamé? Diversi, come ad esempio il pianoforte, il violino, la chitarra, la fisarmonica, il bandoneon e il contrabasso. Mentre la parte cantata può essere solista o corale e si usano spesso i gerghi popolari di Buenos Aires (il guaranì e il lunfardo).

Mentre il ballo si balla in coppia con passi semplici e fluidi che seguono il ritmo del Chamamé e il sentimento degli stessi ballerini.

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Nasce verso la fine del XVIII Secolo, quando i Gesuiti – che avevano fondato in Argentina delle comunità autonome indigene – furono espulsi dalla Corona Spagnola. E fu in quel periodo che la musica guaranì si fonde con quella europea.

Il Chamamè si diffuse da prima nella provincia di Corrientes – dove nacque Trànsito Cocomarola, il primo compositore – e nel XX Secolo, si arricchì grazie al tango, al jazz, al rock e alla musica brasiliana. E così poco alla volta si diffuse nelle altre provincie e in altre nazioni come il Paraguay, il Cile e l’Uruguay.

Il Chamamé è la musica del cuore argentino, che racconta la storia, la diversità e la passione di un popolo. Il Chamamé è la musica che fa battere il cuore di chi la ascolta, la canta e la balla.

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