Gennaio 2024 poesie di poeti celebri per iniziare l’anno

Gennaio 2024 poesie di poeti celebri per iniziare l’anno. Ogni qualvolta si inizia l’anno nuovo si accendono illusioni e speranze, si accendono nuove energie per iniziare un percorso di vita che potrebbe portare a una svolta per avere un futuro migliore, allora iniziamolo anche con la poesia che addolcisce l’anima, che ci rende più riflessivi e meno egoisti, lasciare il passato alle spalle, vivere nel presente e sbirciare nel futuro questoè gennaio.

Sonetto XLI 

di Pablo Neruda

Disgrazie del mese di gennaio quando gli indifferenti
mezzogiorno stabilisce la sua equazione nel cielo,
oro duro come il vino da una coppa piena
riempi la terra fino ai suoi limiti blu.
Disgrazie di questo tempo simili all’uva
piccoli che raggruppavano il verde amaro,
lacrime confuse e nascoste dei giorni
Fino a quando il tempo ha pubblicato i suoi cluster.
Sì, germi, dolori, tutto ciò che pulsa
terrorizzato, nella scoppiettante luce di gennaio,
maturerà, brucerà come i frutti bruciati.
Divisi saranno i dolori: l’anima
darà una folata di vento e l’abitazione
sarà pulito con pane fresco in tavola.

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Le tre ultime muse castigliane 

di Francisco de Quevedo

Guardo questa montagna che invecchia gennaio,
e cana guardo scadere con la neve
la sua sommità che, fredda, buia e breve,
Il sole guarda lei, che l’ha dipinta per primo.
Lo vedo in molti posti, lusinghiero,
o dà via il suo ghiaccio o lo beve;
che, grato alla sua pietà, si muove
il musicista di cristallo libero e loquace.
Ma nelle alpi del tuo petto arrabbiato,
Non vedo che i tuoi occhi nei miei
Dai, essendo fuoco, il ghiaccio che ami.
La mia stessa fiamma si moltiplica fredda,
e nelle mie stesse ceneri brucio congelato,
invidiando la felicità di questi fiumi.

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Farfalle di gennaio 

di Luis Gonzaga Urbina

Un giorno grigio e cupo inverno. Avere,
il giardino è pigro, i fiori sono assonnati,
stanche le acque, che a malapena reggono
in posizione verticale i getti dei getti.

Non ci sono uccelli che cinguettano; nessuna voce suona;
e nell’anemia della luce e del verde,
due farfalle che vanno e vengono
frullato di ali colorate aromatizzate.

Stai cercando il miele, illudi! il miele non esiste più,
e un tropo mi assale, molto vecchio e molto triste:
le due illusioni di tutta la mia vita.

(Amare! Essere amati!) Sono due farfalle
in un giardino appassito che non ha rose….
Sono due ritardatari dalla primavera.

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l nome gennaio deriva dal dio romano Giano (Ianuarius), divinità preposta alle porte e ai ponti, ma più in generale rappresentava ogni forma di passaggio e mutamento (difatti gennaio è il mese che apre le porte del nuovo anno)

Fonte: actualidadliteratura.com

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