Gilles de Rais, il Barbablù originale. Ogni leggenda e racconto hanno sempre un loro fondo di verità. E anche la storia di Barbablù è basata su un personaggio realmente esistito.
La favola di Barbablù fu scritta nel XVII Secolo da Charles Perrault e fece la sua prima comparsa nella raccolta intitolata “Histories ou contes du temps passé” datata 1697.
Si tratta di una fiaba a tema pedagogico ma che con il tempo, la vicenda del crudele uxoricida diventò sinonimo di serial killer.
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Dicevamo che la figura di Barbablù descritto da Charles Perrault è stata ispirata da un nobile francese, Gilles de Montmorency-Laval (Champtocé-sur-Loire, 1404 – Nantes, 26 ottobre 1440) conosciuto anche come Gilles de Rais.
Cavaliere e signore di Bretagna, Angiò e Poitou, è stato un valoroso comandante dell’esercito francese durante la Guerra di Cent’anni, oltre ad essere stato compagno d’arme di Giovanna d’Arco. Una vita ricca di avvenimenti e successi militari. Fatta anche di ombre e terribili omicidi seriali.
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A un certo punto, incominciano a circolare diverse voci che lo accuserebbero di essere l’autore di diversi omicidi di bambini. Le piccole vittime erano uccise dopo essere state sottoposte a torture e abusi sessuali.
Nel settembre del 1440 Gilles de Rais è arrestato dalle autorità con suoi diversi servitori. Il 28 settembre 1440 inizia il processo inquisitoriale di fronte al vescovo e al vice inquisitore di Nantes, Jean Blouyn.
Quello stesso giorno dieci testimoni accusarono Gilles de Rais di aver ordinato a una sua serva, Perrine Martin – in quel momento in prigione – di rapire diversi bambini per la sete di sangue del suo padrone.
Alla fine del processo Gilles de Rais sarà ritenuto colpevole di tutti i capi di accusa e condannato a morte per impiccagione a Nantes il 26 ottobre 1440.
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Anche se la maggioranza ritiene Gilles de Rais colpevole dei crimini di cui era accusato, diversi storici ritengono fosse innocente e al centro di un intrigo politico orchestrato dai suoi nemici per appropriarsi delle sue terre e ricchezze.