Gorilla di montagna specie in via di estinzione

Gorilla di montagna specie in via di estinzione. Sono già stati inseriti da anni nella lista delle specie in percolo di estinzione dalla Iucn e sono costantemente minacciati dal bracconaggio e dalla distruzione dei loro territori. Mostrano i segni dell’impatto dell’aumento del caldo e degli eventi meteorologici estremi. Ormai ne sono rimasti solo mille esemplari.

Il gorilla è tra le scimmie antropomorfe più vicine all’uomo dal punto di vista evolutivo. I gorilla meritano appieno l’appellativo di “re della foresta” perché oltre alle imponenti dimensioni e all’indiscutibile forza, hanno anche una grandissima intelligenza. Dopo lo scimpanzé, sono loro i nostri parenti più prossimi.

Il bracconaggio è il crimine che negli ultimi decenni in Africa ha più contribuito al drammatico declino nella popolazione di gorilla, in particolare il commercio di “bushmeat” (carne di animali selvatici), che oggi avviene in tutta l’Africa occidentale e centrale, e rappresenta la più grave minaccia per i gorilla.

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Il gorilla è un animale massiccio con petto e spalle ampi, grandi mani, avambracci molto più corti della parte superiore del braccio. La faccia è nera e senza peli, con occhi piccoli e vicini tra loro e grandi narici prominenti. Un maschio adulto raggiunge i 140-185 cm di altezza e i 200 kg di peso. La pelliccia è folta e più lunga nel gorilla di montagna, mentre più rada e corta in pianura. Le femmine raggiungono la maturità sessuale a 7-8 anni, ma iniziano a riprodursi solo alcuni anni più tardi. I maschi maturano invece più tardi e raramente si riproducono prima di aver raggiunto i 15-20 anni di età. Le cure parentali sono molto lunghe e una femmina è in grado di allevare un solo piccolo ogni 4 anni. Una femmina quindi, in tutta la sua vita dà alla luce solo 2 -6 piccoli.  

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I gorilla sono prevalentemente vegetariani, si nutrono di steli, germogli di bambù e diverse varietà di frutti, integrando la dieta con cortecce e invertebrati. Un gorilla maschio adulto può consumare più di 18 kg di vegetazione al giorno. I gorilla bevono raramente in natura perché consumano vegetazione succulenta composta per quasi la metà da acqua e rugiada mattutina. La notte la trascorrono in giacigli fatti di frasche e rami costruiti a terra o sugli alberi. Vivono in piccoli gruppi stabili da 2 a 12 individui, con una media di 9 individui. Se un branco è composto da più silverback, di solito questi sono i figli del maschio adulto dominante. 

Il 98% dei gorilla è legato all’ambiente di foresta e di pianura, mentre quello di montagna vive, con due popolazioni separate, sui Monti Virunga e nella foresta di Bwindi. Nel parco nazionale di Kahuzi-Biega nella Repubblica Democratica del Congo, i gorilla di pianura vivono nella foresta alpina di bambù, tra i 2.000 e i 2.500 metri di altitudine. Il gorilla di montagna vive a quote che vanno dai 2.800 ai 3.400 metri e talvolta si avventurano a quote superiori, fino a 4500 metri.  

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I gorilla sono animali estremamente intelligenti. Alcuni gorilla selvatici sono stati osservati usare bastoni per capire la profondità di fiumi e torrenti, costruire scale di bambù per aiutare i piccoli gorilla a raggiungere le cime degli alberi e persino creare “posate” da ramoscelli, aiutandoli a raccogliere e mangiare insetti. 

I gorilla hanno 16 diversi tipi di richiamo, tra questi ci sono brevi latrati quando sono leggermente allarmati o curiosi. Per intimidire i rivali, i gorilla maschi si pavoneggiano con le zampe rigide, si battono il petto e usano vocalizzi come ruggiti o ululati. 

La deforestazione e la perdita degli habitat dovuta allo sfruttamento forestale, legale e illegale, e allo sfruttamento del sottosuolo con le miniere a cielo aperto per l’estrazione di oro, diamanti, petrolio e minerali richiesti dall’Occidente per i beni elettronici di largo consumo. Ogni anno vanno distrutti circa 13 milioni di foresta tropicale, una superficie approssimativamente grande quanto la Grecia, sottratta agli habitat naturali e alle specie selvatiche, tra cui i gorilla. 

Fonte: WWF.it

Foto di africarivista.it