Gubbio borgo antico gioiello d’Italia

Gubbio borgo antico gioiello d’Italia. La città di Gubbio è strettamente legata alla storia di san Francesco, in particolar modo a un evento della sua vita citato nel XXI capitolo dei Fioretti di san Francescosan , cioè l’incontro con il “lupo” avvenuto nei pressi della chiesa di Santa Maria della Vittoria, detta della Vittorina; l’episodio miracoloso è uno dei più conosciuti al mondo e sulla veridicità storica si è dibattuto a lungo: è possibile che il lupo, o la lupa, sia metafora di un bandito riconciliato con la città da Francesco, ma molti studiosi parlano di un animale vero.

Scrivono le fonti francescane: “Francesco gli fa il segno della santissima croce, e chiamollo a sé e disse così «Vieni qui, frate lupo, io ti comando dalla parte di Cristo che tu non facci male né a me né a persona». Mirabile cosa a dire! Immantanente che santo Francesco ebbe fatta la croce, il lupo terribile chiuse la bocca e ristette di correre; e fatto il comandamento, venne mansuetamente come agnello, e gittossi alli piedi di santo Francesco a giacere.”

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A Gubbio, Francesco si rifugiò dopo essersi allontanato da Assisi, trovando asilo presso la famiglia degli Spadalonga, e proprio qui avvenne la vera conversione, in quanto l’aver vissuto insieme ai poveri e ai lebbrosi del posto cambiò radicalmente la sua vita. Proprio per questo motivo, la città è attraversata da diversi sentieri percorsi ogni anno da migliaia di pellegrini, tutti nel nome del santo. Uno di questi è chiamato il cammino di Assisi.

A parte le architetture religiose da visitare nella loro magnificenza anche le architetture civili sono da ammirare tipo il Palazzo del Bargello. Tipico esempio di architettura gotica a Gubbio. Sorge nella suggestiva via dei Consoli e fu eretto nei primi anni del 1300. È sede del museo della balestra. Gubbio è tradizionalmente definita la città dei matti, riferendosi alla proverbiale imprevedibilità e ironia degli eugubini. Un’usanza tradizionale è il conferire la patente da matto a chi compie tre giri interi di corsa intorno alla cinquecentesca fontana dei matti, situata nel largo del Bargello di fronte al Palazzo, per poi ricevere il ”battesimo” dagli schizzi d’acqua della stessa.

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Mentre per quanto i siti archeologici citiamo il Teatro romano: appena oltre le mura romane, si trova il teatro romano, risalente al I secolo a.C. Costruito tra il 55 e il 27 a.C., una lapide qui ritrovata menziona una serie di lavori fatti in epoca augustea da Gneo Satrio Rufo, quattuorviro di Gubbio. Sono ben conservate le arcate inferiori, parte di quelle superiori, la cavea (che poteva contenere anche 6.000 spettatori) e la scena con nicchie curve e rettangolari.

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Scavi e conseguenti opere di recupero e restauro si sono succedute fin dal Quattrocento, e hanno portato alla luce diversi mosaici di pregevole fattura. In particolare un grande emblema rappresentante un leone che attacca un leopardo fu rinvenuto a metà del Cinquecento  durante la campagna di scavi promossa dai conti Gabrielli, proprietari dei terreni su cui sorge il teatro. Trasportato a Roma dal conte Girolamo Gabrielli (1513-1587), il mosaico fu sistemato prima nel giardino del suopalazzo sotto la Trinità dei Monti, e poi in una sala interna. Descritto in situ fino alla metà del Settecento, fu in seguito acquistato da Thomas Cole I conte di Leicester per la propria residenza di Holkham Hall dove tuttora si trova.

Insomma Gubbio è un borgo antico gioiello d’Italia che almeno una volta bisognerebbe visitare.

Fonte: it.wikipedia.org

Foto di umbriatua.it