Il Giorno del Ricordo in memoria per le vittime delle foibe il 10 febbraio

Il Giorno del Ricordo in memoria per le vittime delle foibe il 10 febbraio. Istituito un anno prima, si commemora il primo “Giorno del ricordo”, in memoria delle vittime delle foibe, gli eccidi contro gli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia, occorsi durante la Seconda guerra mondiale perpetrati per motivi etnici e politici.

Il Giorno del ricordo è stato istituito il 30 marzo 2004 e la legge che ne determina i parametri legislativi è la n. 92 votata e approvata, a larga maggioranza, dal Parlamento italiano il 16 marzo 2004. La legge stabilisce che il 10 febbraio di ogni anno vengano commemorate le vittime delle foibe: uomini e donne uccisi in Istria, Dalmazia e nelle provincie del confine orientale dai partigiani jugoslavi durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. In tale giorno si commemorano anche i cittadini italiani che furono costretti a lasciare le loro case e i loro beni in Istria, Dalmazia e Fiume per sfuggire alle persecuzioni del nuovo governo jugoslavo del maresciallo Josip Broz Tito. 

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La legge, inoltre, stabilisce che siano previste iniziative per diffondere la conoscenza di questi tragici eventi e che ciò avvenga nelle scuole di ogni ordine e grado e che attraverso istituzioni ed enti sia favorita la raccolta e la diffusione di documentazioni riguardanti gli eccidi delle foibe e gli esodi, affinché ne sia conservata la memoria. Infine, la legge stabilisce che vengono favoriti dibattiti, incontri e convegni su questo aspetto della storia italiana ed europea e sugli avvenimenti che ne hanno caratterizzato le cause e le conseguenze. La commemorazioni avvengono al Quirinale di fronte al Presidente della Repubblica e in molte città nelle vie e nelle piazze che ricordano i massacri delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata.

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Con tale espressione si identificano i massacri  e gli eccidi che furono perpetrati dai partigiani jugoslavi ai danni delle popolazioni italiane (cittadini italiani di etnia italiana e di etnia slovena e croata) per motivi sia etnici che politici i quali risiedevano nella Venezia Giulia e nella Dalmazia.

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Il periodo storico è la Seconda Guerra Mondiale e gli anni immediatamente successivi al conflitto. Le foibe sono delle voragini profonde all’interno delle quali venivano gettati  i corpi delle vittime. Tali voragini erano presenti nella Venezia Giulia e si chiamavano appunto foibe. Furono soprattutto luoghi di raccolta dei cadaveri. Infatti i prigionieri venivano giustiziati soprattutto nei campi di prigionia e durante il trasferimento. A volte le vittime venivano gettate nelle foibe quand’ erano ancora vive.  Come tutte le tragedie che sono state generate da decisioni politiche e ideologiche anche le foibe sono oggetto di interpretazioni e polemiche; il dato oggettivo dei massacri però rimane e la decisione della sua commemorazione è un passo avanti verso il ricordo delle vittime della barbarie e della furia omicida.

Fonte: biografieonline.it

Foto di primamonza.it/