Il Premio Nobel per la Pace assegnato agli attivisti anti-Putin

Il Premio Nobel per la Pace assegnato agli attivisti anti-Putin

Il Premio Nobel per la Pace assegnato agli attivisti anti-Putin. Nella lista dei candidati per l’assegnazione del Nobel per la Pace 2023 spiccavano due nomi: Zelensky e Greta. Entrambi entrati ‘papi’ e usciti ‘cardinali’.

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Quest’anno il Premio è stato assegnato al fronte di opposizione al Presidente della Russia, Vladimir Putin e curiosamente (ma non troppo) l’annuncio è stato dato nel giorno del suo 70 esimo compleanno.

Il Comitato per l’assegnazione del Nobel per la Pace ha scelto Ales Bialiatski un attivista bielorusso e due associazioni per i diritti umani ‘Centro per le libertà civili’ ucraina e ‘Memorial’ russa.

Le tre nazioni più coinvolte in questa guerra e quelle che nel 1991 decisero la dissoluzione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

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Ales Bialiatski, attivista bielorusso “è stato uno egli iniziatori del movimento democratico emerso in Bielorussia a metà degli anni ’80. Ha dedicato la sua vita alla promozione della democrazia e dello sviluppo pacifico nel suo Paese d’origine (…) le autorità governative abbiano ripetutamente cercato di mettere a tacerlo (…) È stato incarcerato dal 2011 al 2014. A seguito di manifestazioni su larga scala contro il regime nel 2020, è stato nuovamente arrestato. È ancora detenuto senza processo. Nonostante le enormi difficoltà personali, Bialiatski non ha ceduto di un centimetro nella sua lotta per i diritti umani e la democrazia in Bielorussia”.

Memorial, associazione russa “è stata fondata nel 1987 da attivisti per i diritti umani nell’ex Unione Sovieticache volevano garantire che le vittime dell’oppressione del regime comunista non venissero mai dimenticate (…) dopo il crollo dell’Urss è diventata la più grande organizzazione per i diritti umani in Russia. (…) Oltre a creare un centro di documentazione sulle vittime dell’era stalinista, Memorial ha raccolto e sistematizzato informazioni sull’oppressione politica e sulle violazioni dei diritti umani in Russia”.

Centro per le libertà civili, associazione ucraina “è stata fondata nel 2007 con lo scopo di promuovere i diritti civili in Ucraina (…) Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, il Center for Civil Liberties si è impegnato aidentificare e documentare i crimini di guerra russi contro la popolazione civile ucraina. In collaborazione con partner internazionali, il centro svolge un ruolo pionieristico al fine di far rispondere i colpevoli dei loro crimini”.

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