Kirghizistan trekking percorsi naturalistici quando andare cosa vedere

Kirghizistan: la mecca del trekking e per percorsi naturalistici, quando andare e cosa vedere.

Il Kirghizistan, ufficialmente Repubblica del Kirghizistan è uno Stato indipendente dell’Asia centrale. Confina con Cina, Kazakistan, Tagikistan e Uzbekistan; non ha sbocco al mare.

Dal 1936, con il nome di Repubblica Socialista Sovietica Chirghisa, fu una Repubblica federata dell’Unione Sovietica fino al 1991, anno in cui divenne indipendente dall’Unione Sovietica, dal 1992 è membro delle Nazioni Unite. La superficie è poco meno di 200 000 km², la popolazione ammonta a 5 550 239 abitanti (stima 2010).

Prende il nome dal popolo dei Chirghisi. La capitale è Biškek, chiamata Frunze durante il periodo sovietico, poiché è la città natale di un generale dell’Armata rossa, Michail Vasil’evič Frunze.

I primi abitanti del Kirghizistan furono il popolo degli Sciti, che qui si stabilirono dal VI al V secolo a.C. Successivamente la zona sudorientale fu parte dell’Impero persiano achemenide, più precisamente della Satrapia della Sogdiana, che aveva come fulcro e capoluogo la città uzbeka di Samarcanda. La Sogdiana fu espugnata nel 327 a.C., quando anche la zona dell’odierno Kirghizistan cadde in gran parte sotto l’influenza del Regno di Macedonia di Alessandro Magno. Dunque passò al dominio della dinastia seleucide sino a che l’avvento dei Parti non pose fine completa all’età ellenica in queste zone. I Sogdiani, indigeni sciti della zona, noti per la loro tolleranza verso le religioni altrui. Il Buddismo, il Manicheismo, i Nestoriani e i seguaci di Zoroastro avevano significative quantità di adepti e rimasero fra i principali attori del commercio sulla Via della Seta fino alle invasioni dei musulmani nell’VIII secolo.

Un passo importante nella storia kirghiza fu l’avvento dei Turchi, nel IV secolo, che diedero il nome ai Kirghizi (da “kyrgyz”, “rosso”), e nell’VIII, quando sopraggiunsero gli Arabi, e nell’840, quando arrivarono gli Uiguri. Di conseguenza i popoli Kirghizi fin dall’età medievale furono incrocio di culture, religioni, tradizioni ed etnie differenti.

Nel 1207 la terra fu conquistata dall’Impero Mongolo di Gengis Khan, per essere parte del Khanato Chagatai. Nel 1510 per il popolo kirghizo arrivò la libertà, ma provvisoria, poiché furono frequenti le invasioni di Calmucchi, Manciù e Uzbeki. Questo periodo di forte instabilità durò per tre secoli, sino all’Ottocento, quando il Kirghizistan entrò anche formalmente ad essere parte dell’uzbeko Khanato di Kokand.

Il Khanato fu occupato nel 1876 dall’Impero Russo; iniziò così il lungo periodo egemonico russo sul Kirghizistan. I Kirghisi fecero parecchie insurrezioni, che durarono molto tempo, e molti emigrarono in Afghanistan, insofferenti al potere russo, o in Cina. La più forte ribellione avvenne nel 1916, repressa nel sangue.

L’oppressione russa dunque continuò, e fu nel 1918 che iniziò l’era dei Soviet. Per il Kirghizistan iniziò un’età di scolarizzazione e alfabetizzazione di massa, e di forte industrializzazione connessa all’urbanizzazione del territorio, arido e selvaggio. Ciò continuò per tutto il Novecento, nonostante la forte repressione di movimenti contrari al regime, ma nacquero dei movimenti culturali clandestini. Contemporaneamente, iniziò un periodo di conflitto etnico con la minoranza uzbeka dell’oblast di Osh.

Gli spettacolari e incontaminati paesaggi montuosi che caratterizzano il paese asiatico hanno trasformato il Kirghizistan nella nuova mecca del trekking e dei viaggi naturalistici, infatti viene chiamato la Svizzera dell’Asia centrale,  non solo usi e costumi della popolazione,  attualmente in atto, sono un approfondimento culturale di vita semplice e nomade che conosce molto poco il progresso e la tecnologia moderna, mantenendo tradizioni secolari che si tramandano, sottolineando il fascino dell’antico portato ai nostri giorni; come tutti i paesi orientali, il Kirghizistan è famoso per i suoi costumi e per le sue tradizioni, in particolar modo per la sua ospitalità. Tradizionalmente i kirghizi sono sempre stati un popolo nomade, e ciò ne ha influenzato l’alimentazione, l’abbigliamento, i costumi. Questo stile di vita viene trasmesso da una generazione ad un’altra. La cultura del Kirghizistan è costituita dalle canzoni e dal ballo nazionale.



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Quando andare: Il Kirghizistan è un paese dell’Asia centrale caratterizzato dalla sua incredibile bellezza della natura e il tradizionale stile di vita nomade. A causa di suoi paesaggi di montagna bella che sono molti, il Kirghizistan è talvolta chiamato la Svizzera dell’Asia centrale. Mentre in alcuni posti davvero ricorda della Svizzera, altre città in Kirghizistan che ricorda della Scozia e del Medio Oriente.
Il clima in Kirghizistan è continentale con estati calde e inverni freddi. Nelle pianure la temperatura nel mese di gennaio è di circa-6 ° C, mentre nel mese di luglio è di circa 24 ° C. Nella valle di Fergana in estate le temperature possono raggiungere i 40 ° C. In montagna che le temperature invernali sono intorno a-20 ° (gennaio), mentre durante l’estate, la temperatura è circa 12 ° C (luglio).
i periodi più piovosi sono da marzo a maggio e da ottobre a novembre. Il periodo migliore per visitare il Kirghizistan è tra maggio e ottobre; periodo migliore per visitare la parte settentrionale del Kirghizistan è da giugno a settembre, mentre la parte meridionale del paese è meglio visitare da marzo a ottobre. Durante luglio e agosto, generalmente c’è la più grande folla di visitatori. L’estate è il momento perfetto per le escursioni nelle regioni basse della montagna. L’inverno è il momento più inopportuno per un tour della Repubblica del Kirghizistan e per gli amanti dello sci sci stagione va da novembre ad aprile. Marzo può essere quindi interessante anche tempo per visitare perché si tiene il Festival di primavera di Navroz o nuovi giorni.

Cosa vedere: diversi tour operator stabiliscono dei pacchetti per visitare questa splendida Repubblica con le sue bellissime montagne, laghi, percorsi naturalistici mozzafiato, come per visitare i vari luoghi di interessi culturale, una scoperta ogni giorno diversa in un ambiente ospitale dove l’ospite diventa il protagonista principale, a contatto con una natura di tale bellezza da rimanerne affascinati e senza parole, dagli usi e costumi di un popolo libero e senza vincoli, pur con le sue regole, amante dei cavalli e degli spazi immensi aperti a loro, il vivere in queste comunità fa capire l’estrema bellezza della semplicità e il viver sano di questi abitanti che non conoscono il progresso della tecnologia e dei computer, per loro il personal computer è il cielo azzurrissimo, gli spazi sconfinati, Madre Natura che insegna loro ogni giorno qualcosa in più, conoscere questo popolo è ridimensionarci e riscoprire i veri valori della vita, la qualità della vita fatta di cibi sani e genuini, di corse sfrenate al galoppo con l’aria nei capelli e la libertà nell’anima,  di generosità verso l’amico e l’ospite, della comunità e solidarietà che diventa fratellanza.

Fonte: Wikipedia-Hikersbay