La storia (breve) del tennis. Tutti pazzi per Jannik Sinner che con le sue vittorie ha riportato l’Italia nell’Olimpo del tennis e al tempo stesso ad appassionare gli italiani per questo sport.
Questo sport che riesce a unire l’eleganza, la strategia e l’atletismo com’è nato?
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Nel Medioevo si giocava a una prima versione del tennis. In Francia con “Jeu De Paume” e in Inghilterra si giocava al “Royal Tennis”. Giochi che si praticavano a mani nude oppure con l’utilizzo di guanti.
Le racchette saranno poi introdotte nel 1520. Un altro epocale cambiamento si ha il 23 febbraio del 1874 per opera di Clopton Wingfield, che ideò il Lawn Tennis sui prati. E possiamo dire che quella versione è forse quella che più si avvicina al moderno tennis.
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Anche in Italia, il tennis divenne ben presto un gioco seguito e giocato e il 18 maggio del 1910 si costituisce a Firenze la FIT (Federazione Italiana Tennis) con 26 circoli affiliati e sotto la presidenza del Marchese Pietro Antinori.
Piccola curiosità. Il nome originale della FIT fu Federazione Italiana Lawn Tennis ma nel 1946 si decise l’eliminazione della parola “Lawn” (prato in inglese).
E così dalla sua nascita il tennis ha continuato la sua evoluzione (sia nel gioco sia nelle regole), diventando uno degli sport più seguiti e praticati nel mondo.
La prima volta che compare la parola “tenes” (forma antiquata della parola tennis) è nella Cronaca di Firenze di Donato Velluti dove descrive la visita di alcuni cavalieri francesi a Firenze nel 1325. Cavalieri francesi che giocarono alla versione più moderna dell’italiana pallacorda e curiosamente avevano il modo di avvisare chi riceveva la palla gridando “Tenez” che in francese significa tenete.
Sapevi che molti re e regine erano appassionati di tennis? Carlo IX, Enrico VIII e Francesco I di Francia sono solo alcuni dei sovrani che si dilettavano in questo sport. Addirittura, due re francesi, Luigi X e Carlo VIII, morirono a seguito d’incidenti legati al gioco.