Le 7 Meraviglie dell’Antichità

Le 7 Meraviglie dell’Antichità

Le 7 Meraviglie dell’Antichità. L’ingegno umano e la grandezza dell’Antiche Civiltà hanno creato opere che sono rimaste nell’immaginario collettivo.

E nell’Antichità abbiamo avuto 7 Meraviglie, selezionate per la loro straordinaria bellezza e dimensioni. Purtroppo solo una di queste meraviglie ha resistito fino ai giorni nostri.

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I Giardini Pensili di Babilonia. Anche se non è stata mai provata la loro esistenza storica, i Giardini Pensili di Babilonia sono descritti come un’opera maestosa composta di alberi e piante sospesi nel cielo. Se fossero stati reali, sarebbero stati costruiti intorno al 600 a.C., e sarebbero delle meraviglie d’ingegneria e di agricoltura.

La Grande Piramide di Giza. Si tratta della più antica e dell’unica superstite delle 7 Meraviglie dell’Antichità. La Grande Piramide di Giza fu costruita tra il 2584 e il 2561 a.C. nell’Antico Egitto come tomba per il Faraone Cheope.

La maestosa statua di Zeus a Olimpia. Realizzata in oro e avorio, l’immensa statua del padre degli Dei greci, troneggiava all’interno dell’omonimo tempio. Creata dallo scultore ateniese Fidia nel V Secolo a.C., rimane solo la descrizione rilasciata da Pausania (scrittore e geografo greco vissuto nel II Secolo d.C.):

‹‹Il dio, fatto d’oro e d’avorio, è seduto in trono. Gli sta sulla testa una corona lavorata in forma di ramoscelli d’ulivo. Nella mano destra regge una Nike, anch’essa criselefantina, con una benda e, sulla testa, una corona. Nella mano sinistra del dio è uno scettro ornato di ogni tipo di metallo, e l’uccello che sta posato sullo scettro è l’aquila. D’oro sono anche i calzari del dio e così pure il manto. Nel manto sono ricamate figurine di animali e fiori di giglio.››

(Pausania, Viaggio in Grecia (Libri V e VI), V, 11, 1-2. Traduzione di Salvatore Rizzo, Milano, Rizzoli, 2001, p. 161.)

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Il Tempio di Artemide a Efeso. Questo Tempio – dedicato alla Dea Artemide – ha una storia molto travagliata. Edificato intorno al 550 a.C., fu distrutto e ricostruito diverse volte, fino a quando non cadde in rovina.

Il Mausoleo di Alicarnasso. La Tomba monumentale che influenzò per Secoli l’architettura funeraria: ecco il Mausoleo di Alicarnasso. L’opera fu costruita come ultima dimora per Mausolo, tra il 353 e il 350 a.C. nell’odierna Turchia. Quella maestosa tomba fu commissionata dalla moglie (nonché sorella) Artemisia come ricordo perenne di Mausolo.  

‹‹(…) i lati sud e nord hanno una lunghezza di 63 piedi (ca. 18,67 metri); sulle fronti è più corto. Il perimetro completo è di 440 piedi (ca. 130,41 metri); in altezza arriva a 25 cubiti (ca. 11,10 metri) ed è circondato da 36 colonne; il perimetro del colonnato è chiamato pteron […]. Skopas scolpì il lato est, Bryaxis il lato nord, Timotheos (Timoteo) il lato sud e Leochares quello ovest ma, prima che completassero l’opera, la regina morì. Essi non lasciarono il lavoro comunque, finché non fu completato, decisero che sarebbe stato un monumento sia per la loro gloria sia per quella della loro arte ed anche oggi essi competono gli uni con gli altri. Vi lavorò anche un quinto artista. Sullo pteron si innalza una piramide alta quanto la parte bassa dell’edificio che ha 24 scalini e si assottiglia progressivamente fino alla punta: in cima c’è una quadriga di marmo scolpita da Piti. Se si comprende anche questo l’insieme raggiunge l’altezza di 140 piedi (ca. 41,50 metri)…››.

(Plinio il Vecchio – Naturalis Historia)

Il Colosso di Rodi. Rimase in piedi per circa 67 anni dalla sua erezione, avvenuta tra il 304 e il 292 a.C. a Rodi. La causa del crollo fu il terremoto del 226 a. C. Una statua gigantesca raffigurante Elio, il Dio del Sole.

Il Faro di Alessandria. Situato sull’isola di Pharos fu il prototipo per la successiva realizzazione dei fari moderni. La sua altezza era stimata tra i 103 e i 118 metri ed era di aiuto per tutti i marinai che entravano nel porto di Alessandria d’Egitto.

Queste meraviglie non sono solo testimonianze della grandezza passata, ma anche fonti d’ispirazione per le future generazioni. Ci ricordano che, nonostante il passare del tempo, la ricerca dell’eccellenza e della bellezza è un tratto distintivo dell’umanità.

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