M5S E IL DISPETTO AL PD. ELEGGONO MATTEOLI (FI) INDAGATO PER CORRUZIONE

Cosa non si fa per uno sgambetto al proprio nemico, anche firmare un patto con il diavolo. 

Il diavolo in questione è il Partito di Silvio Berlusconi, Forza Italia ma pur di andare contro il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle ha concesso i voti necessari all’elezione della carica di Presidente della Commissione Lavori Pubblici al Senato del Senatore Altero Matteoli. 

Potrebbe essere considerata una semplice mossa politica ma questa decisione si scontra con la regola principale del Movimento Cinque Stelle dell’onestà prima di tutto, infatti, il Senatore di Forza Italia Alterio Matteoli è stato rinviato a giudizio con l’accusa di corruzione.

Lo stesso Movimento Cinque Stelle aveva votato a favore del via libera all’autorizzazione a procedere durante la riunione della Giunta per le Elezioni e le Immunità del Senato per l’inchiesta del MOSE di Venezia, quando il Senatore di Forza Italia ricopriva la carica di Ministro dell’Ambiente nel Governo Berlusconi.

Corruzione in atti di ufficio per 2 tangenti da 400mila e 150mila euro ricevute da Giovanni Mazzacurati e Piergiorgio Baita (Coimputati con Matteoli) per favorire l’assegnazione di alcuni appalti al Consorzio Venezia Nuova mentre ricopriva la carica di Ministro dell’Ambiente (2001-2006) e quando era Ministro delle Infrastrutture e Trasporti (2008-2011). 

Lo stesso Senatore Altero Matteoli diede l’okay alla sua autorizzazione a procedere senza bisogno del voto e il 21 dicembre sorso è stato rinviato a giudizio.

A questo punto non si capisce la mossa del Movimento Cinque Stelle, una volta fautori del rigore più assoluto per quanto riguarda l’onestà dei politici, senza contare che furono i primi a denunciare lo scandalo delle tangenti del MOSE di Venezia ma secondo quanto dichiarato dal Senatore del Movimento Cinque Stelle Andrea Cioffi della Commissione Lavori Pubblici del Senato:Noi assi non ne facciamo con nessuno, né tanto meno con Forza Italia. Abbiamo votato Matteoli, per fare capire quanto nella concretezza la maggioranza non sempre ha i voti, e non è monolitica”.


Il Partito Democratico in Commissione Lavori Pubblici del Senato ha fatto saltare l’elezione di Vittorio Fravezzi, candidato della stessa maggioranza e appartenente al gruppo delle Autonomie e l’opposizione esulta per questo risultato.

Lo stesso Andrea Cioffi ammette che: Matteoli non è mica uno stinco di Santo, sta dentro le istituzioni da trent’anni, con le nostre regole sarebbe a casa da venti. Ha capi di imputazioni come quello del caso Mose. Però non ha mai fatto pressioni, ha fatto il suo lavoro ed è equilibrato. A volte le figure vanno al di là degli schieramentie alla domanda se in determinati casi le regole posso essere accantonate risponde che: L’obiettivo era dare uno sgambetto al Pd e ce l’abbiamo fatta. La loro era una spartizione di poltrone con gentucola che gli gira intorno. Invece, con Matteoli presidente, abbiamo affrontato la riscrittura del codice degli appalti in un clima collaborativo. Abbiamo chiesto audizioni e non c’è mai stato un blocco. Così come, seppur su posizioni discordanti, abbiamo lavorato sul caso della vendita delle azioni di Ferrovie dello Stato”.

Possibile che il Movimento Cinque Stelle che si è eretto come nuovo baluardo contro il malaffare e il malcostume della politica italiana con la sua rigidità delle regole e dei niente sconti abbia fatto eleggere un politico corrotto solo per il gusto di fare un “dispetto” al suo nemico giurato del Partito Democratico? Da quello che si è visto in Commissione Lavori Pubblici del Senato, possiamo dire di sì ma possiamo ritenerla una mossa utile per lo stesso Movimento Cinque Stelle? Penso di no. 



Fonte: Google News; Huffington Post Italia.