Nuova Zelanda fondale marino sollevato un metro dopo terremoto

Non solo l’Italia è stata sconvolta da terremoti che hanno provocato morti e distruzione ma anche in Nuova Zelanda il 13 novembre scorso è stata flagellata da un terremoto di magnitudo 7.8, la cui conseguenza è stata il sollevamento del fondale marino in soli 90 secondi di un metro, avvenuto in pieno giorno per una lunghezza di diversa chilometri; un fatto straordinario che ha sbigottito non solo gli abitanti del luogo ma anche gli scienziati che hanno dichiarato mai visto nulla di simile. 

FENOMENO MAI VISTA PRIMA D'ORAS IN NUOVA ZELANDA DOPO IL SISMA
FONDALI MARINI SOLLEVATI DOPO IL SISMA DEL 13 NOVEMBRE 2016

Il fenomeno è stata descritto molto bene in un articolo di Focus: ‘Il fenomeno si spiega con il cosiddetto movimento cosismico: la liberazione rapida di grandi quantità di energia, capaci di ondulare la crosta terrestre. I risultati sono visibili in tutta l’area attorno a Kaikoura, dove il suolo è stato sollevato e abbassato anche di 1 metro e adesso somiglia a un tappeto arricciato, o a una successione di onde ora solidificate.’ – ‘Nicola Litchfield, del GNS Science, istituzione scientifica neozelandese, non parla del terremoto ma, come altri scienziati, ammette che gli dispiace non avere assistito a un evento di tale portata: «È impressionante che tutto questo sia avvenuto in 90-120 secondi, la durata del sisma. Immaginate che cosa sarebbe stato se fosse successo di giorno… e qualcuno, magari un geologo, l’avesse filmato…”.

Il sisma è stato violento e complesso, e ha provocato sollevamenti del suolo ma anche imponenti movimenti orizzontali. Alcune stazioni GPS hanno rilevato, nella regione di Marlborough, sull’isola meridionale della Nuova Zelanda, spostamenti della crosta terrestre verso nord-est da 2 a 3 metri;

«Il terremoto non ha interessato solo un punto della faglia che si è mossa», aggiunge Joshu Mountjoy, del National Institute of Water and Atmospheric Research, «ma un’area molto vasta, e questo potrebbe avere ripercussioni di non poco conto in futuro.»

Recentemente diversi geofisici hanno sostenuto che non è da escludere un altro terremoto di forte intensità nell’arco delle prossime 2-3 settimane.

Fonte: Focus