Orlando Furioso di Ludovico Ariosto prima edizione a Ferrara il 22 aprile 1516

Orlando Furioso di Ludovico Ariosto prima edizione a Ferrara il 22 aprile 1516. L’Orlando furioso è un poema cavalleresco di Ludovico Ariosto pubblicato per la prima volta nel 1516 a Ferrara. Il poema, composto da 46 canti in ottave, ruota attorno al personaggio di Orlando, cui è dedicato il titolo, e a molti altri personaggi. L’opera, riprendendo la tradizione del ciclo carolingio e parzialmente del ciclo bretone, si pone a continuazione (gionta) dell’incompiuto Orlando innamorato di Matteo Maria Booiardo; in seguito, tuttavia, Ariosto considererà l’Orlando innamorato solo una fonte a cui attingere, a causa dell’inattualità dei temi del poema, dovuti alla materia cavalleresca, ma riuscirà a risolvere questo problema apportando modifiche interne all’opera – tra cui l’introduzione di tecniche narrative sconosciute al Boiardo – e soprattutto intervenendo spesso nel corso del poema spiegando al lettore il vero fine degli avvenimenti.

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Caratteristica fondamentale dell’opera è il continuo intrecciarsi delle vicende dei diversi personaggi, che costituiscono molteplici fili narrativi (secondo la tecnica dell’entrelacement, eredità del romanzo medievale), tutti armonicamente tessuti insieme. La trama è convenzionalmente riassunta in relazione a tre vicende principali, emblemi anche del sovrapporsi nel poema di diversi generi letterari: innanzitutto la linea epica della guerra tra musulmani (Saraceni) e cristiani, che fa da sfondo all’intera narrazione e si conclude con la vittoria dei secondi.

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La vicenda amorosa  è incentrata invece sulla bellissima Angelica in fuga da numerosi spasimanti, tra i quali il paladino Orlando, di cui viene sin dalle prime ottave preannunciata la pazzia, portando all’estremo la dimensione del cavaliere cristiano della chanson de geste votato alla fede. Le ricerche (o inchieste) dei vari cavalieri per conquistare Angelica si rivelano tutte vane, dal momento che (prima di uscire definitivamente dal poema nel XXIX canto, per giunta a testa in giù sulla sabbia) la donna sposerà il musulmano Medoro, causando la follia di Orlando e l’ira degli altri cavalieri.

Il terzo motivo, quello encomiastico o celebrativo (su cui tuttavia persistono all’interno del poema una serie di ombre), consiste nelle peripezie che portano alla realizzazione dell’amore tra Ruggiero, cavaliere pagano discendente del troiano Ettore, e Bradamante, guerriera cristiana, i quali riusciranno a congiungersi solo dopo la conversione di Ruggiero al termine della guerra: da questa unione discenderà infatti la Casa d’Este.

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Ariosto iniziò la prima stesura dell’opera tra il 1504 e il 1507. I primi riferimenti sicuri circa un lavoro dell’autore attorno all’opera sono del 3 febbraio 1507; le notizie si infittiscono negli anni a seguire finché una missiva del 17 settembre 1515, indirizzata dal cardinale Ippolito d’Este – al cui servizio si trovava Ariosto in quel momento – al marchese di Mantova Francesco II Gonzaga, lascia intendere che il poema sia stato portato a termine e vi sia una prima volontà di pubblicazione. La prima edizione dell’Orlando Furioso, contenente quaranta canti (e non quarantasei, come nell’edizione definitiva), apparve a Ferrara il 22 aprile 1516, per l’editore Giovanni Mazocco: recava una dedica al cardinale Ippolito, il quale, poco interessato alla letteratura, non mostrò alcun apprezzamento (proprio alludendo all’ingratitudine del cardinale il poeta concluse l’opera con il motto Pro bono malum, “Male in cambio di bene”). Il successo complessivo fu invece già molto significativo, e non mancarono ammiratori illustri quali Niccolò Machiavelli, che parlò di poema «bello tucto, et in di molti luoghi […] mirabile».

Fonte: it.wikipedia.org.

Foto di sololibri.ne

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