Pipistrelli tutte le specie protette in Sardegna

Pipistrelli tutte le specie protette in Sardegna. In Sardegna tutte le specie di pipistrelli sono considerate protette dalla Legge Regionale n. 23 del 29 luglio 1998. A livello europeo essi sono indicati dalla Convenzione di Berna del 19.09.1979 come “Specie di fauna rigorosamente protette” e sono riportati dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE del 21.05.1992 come “Specie di interesse comunitario che richiedono una
protezione rigorosa”. In Sardegna sono conosciute attualmente 21 specie di pipistrelli, suddivisi
in 4 famiglie.

I pipistrelli o chirotteri sono gli unici mammiferi dotati di ali e quindi in grado di volare come gli uccelli. Essi sono animali notturni che hanno delle caratteristiche particolari quali l’orientamento in volo al buio completo mediante emissioni di ultrasuoni, la capacità di trascorrere l’inverno in letargo senza alimentazione e la singolarità di dormire appesi a testa in giù.

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I pipistrelli sono considerati indicatori ambientali, cioè la loro presenza è indice di una buona qualità del territorio. Questo significa che essi sono degli elementi faunistici molto utili per la valutazione della bontà dell’ambiente in cui viviamo. Ogni notte, quando escono per cacciare, i pipistrelli sono in grado di divorare un numero incredibile di insetti che possono raggiungere un terzo o anche la metà del proprio peso. Essi sono quindi molto utili, perché svolgono un importante ruolo nella lotta agli
insetti nocivi per l’uomo e per l’agricoltura, permettendo di ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche e contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. Data la loro grande utilità i pipistrelli sono quindi specie animali tutelate.

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I pipistrelli non costruiscono nidi o rifugi e non scavano tane. Essi utilizzano rifugi già esistenti, all’interno dei quali trovano ricovero appesi a testa in giù, lontani da predatori e da azioni di disturbo. A seconda della specie, i pipistrelli possono trovare rifugio nelle fessure delle rocce, all’interno di cavità sotterranee, come grotte, miniere, gallerie artificiali, in cavità interne degli alberi secolari, in parti di edifici come soffitte, sottotetti, cantine, fori dei mattoni o dietro le grondaie. I pipistrelli trascorrono la giornata all’interno dei
loro rifugi, mentre di notte escono in volo per alimentarsi.

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I pipistrelli per spostarsi in volo nella completa oscurità non utilizzano la vista, ma si orientano mediante l’emissione di ultrasuoni, che l’orecchio umano non è in grado di percepire. Quando gli ultrasuoni emessi dal pipistrello raggiungono un insetto o un ostacolo, si ha un fenomeno di riflessione, ossia rimbalzano su di
esso e producono un eco, con delle onde sonore che ritornano indietro e vengono percepite dalle orecchie dell’animale. In questo modo il pipistrello ottiene mediante le orecchie informazioni che non può ottenere con la vista, che gli consentono di stabilire la natura dell’oggetto colpito, la sua posizione e i suoi movimenti. È così in grado di orientarsi in volo, evitare degli ostacoli, localizzare, identificare e catturare
le prede di cui si nutre. Questo sistema di orientamento e localizzazione delle prede, simile al sonar, viene chiamato ecolocalizzazione.

Fonte: sardegnaforeste.it

Foto di  Wildfaces da Pixabay

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