Po Chu-J poeta cinese poesia “Ruscello d’aprile”

Po Chu-J poeta cinese poesia “Ruscello d’aprile”. Bai Juyi, anche noto come Po Chu-i; Taiyuan, 28 febbraio 772–Luoyang, 8 settembre 846) è stato un poeta cinese vissuto all’epoca della dinastia T’ang.

Bai Juyi nacque nel 772 a Tayuan nello Shanxi.Trascorse la gioventù nel villaggio di Rong Yang nel Henan, crescendo in una famiglia soggetta spesso a difficoltà economiche. Nell’800 riuscì a passare gli esami imperiali  e l’anno dopo si vide così costretto a stabilirsi a Chang’an, attuale capitale dell’impero. Alla morte del padre, nell’804, si ritirò per un paio d’anni presso il fiume Wei, vicino alla capitale stessa.

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Nell’806, di ritorno alla capitale, si vide affidato un incarico di ufficiale nella zona di Zhouzi, nello Shanxi, e l’anno successivo venne nominato membro dell’accademia Han-Lin, della quale resterà fino all’815. Alla morte della madre, nell’811, si ritirò nuovamente per tre anni presso il fiume Wei, per poi ritornare a Chang’an, dove gli verranno affidati carichi amministrativi sempre più importanti.

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Bai Juyi, con circa 3000 composizioni, si colloca fra i poeti più produttivi della storia della Cina. Si narra che, prima di pubblicarle, facesse leggere le sue poesie a un’anziana signora, saggiando così se chiunque fosse in grado di comprenderle. Per la sua semplicità e chiarezza nel linguaggio l’ha portato a una vasta popolarità nello spazio e nel tempo: è infatti sempre stato molto apprezzato anche in Giappone.

Si interessò spesso al genere dell‘yue fu (乐府), di moda durante la dinastia Han, non tralasciando però lavori in prosa e poemetti narrativi.

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Sei delle sue poesie sono state inserite nell’antologia Trecento poesie Tang, stilata nel 1763 da Sun Zhu.

Una delle sue poesie più celebri è “Ruscello d’aprile”.

RUSCELLO D’APRILE

Caldo e freddo, albe e crepuscoli, l’uno
sull’altro si sono affollati,
ora m’accorgo che, dacché sono a 
Chung-chou, due anni sono passati, 
dalle mie porte chiuse non odo, mattina
e sera, che il suon del tamburo,
dalle finestre piu alte non vedo altro,
che navi che vengono e vanno.

Gli uccelli col canto mi tentano invano,
ad andare vagando fra gli alberi in fiore
l’erba coi mille colori, invano m’invita
a sedere in riva allo stagno,
Ma c’è una cosa, una cosa soltanto che
non mi stanco mai di guardare;
il ruscello d’aprile, che scorre su sassi,
e bisbiglia, passate le rocce.

Nell’829 si spostò definitivamente a Luoyang, della cui provincia divenne governatore due anni dopo. Trascorse l’ultimo decennio, dall’834 fino alla sua morte, come saggio buddhista, abbandonando la carriera ufficiale. Dall’839 rimase vittima di una paralisi, che l’accompagnò fino alla sua morte, avvenuta nell’846

Fonte: it.wikipedia.org

Foto di yesabruzzo.com