Santoreggia pianta afrodisiaca naturale

Santoreggia pianta afrodisiaca naturale. Fin dall’antichità, venivano attribuite alla santoreggia proprietà afrodisiache: i Greci la dedicavano a Dioniso, capace di far perdere a uomini e donne le inibizioni perché potessero lanciarsi in danze sfrenate e liberatorie ma non solo, questa pianta aromatica ha anche altre proprietà che è bene conoscere.

La santoreggia (Satureja montana L.) è una pianta aromatica che appartiene alla famiglia delle Lmiaceae o Labiate.

Le foglie della pianta, oltre a essere usate in cucina come erba aromatica vengono impiegate in erboristeria per le loro proprietà medicinali.

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Le proprietà della santoreggia sono date dalla presenza di olio essenziale presente in misura maggiore nelle foglie e nelle sommità fiorite.

La santoreggia viene utilizzata internamente ed esternamente per le sue proprietà:

  • Aromatizzanti;
  • antibatteriche;
  • antifungine;
  • digestive;
  • cicatrizzanti;
  • antispasmodiche;
  • astringente.

Tradizionalmente, alla santoreggia sono attribuite anche proprietà stimolanti e afrodisiache.

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In erboristeria, la santoreggia è utilizzata soprattutto per trattare malattie infettive a carico dell’apparato respiratorio e del tratto urinario.

Contro le infezioni genitali e urinarie è particolarmente efficace l’olio essenziale di santoreggia, sia per uso interno sia per applicazioni locali.

Le preparazioni ricavate dalla santoreggia si impiegano dunque in caso di tosse, raffreddore, ma anche per combattere infezioni da candida e altri funghi patogeni.

Le proprietà della santoreggia sono sfruttate anche per facilitare i processi digestivi e combattere nausea, gonfiore addominale, meteorismo e  diarrea.

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Esternamente, la tisana di santoreggia è utile per lavaggi delle ferite, risciacqui della bocca e gargarismi da effettuare per disinfettare la pelle, la bocca e la gola e velocizzare la guarigione dei tessuti.

Sempre per uso esterno, l’infuso, l’idrolato e l’olio essenziale di santoreggia diluito trovano impiego nel trattamento della pelle impura e nelle problematiche del cuoio capelluto tra cui forfora e capelli grassi.

Per quanto riguarda invece l’uso della santoreggia in cucina, le foglie della pianta vengono usate per conferire sapore a sughi, salse, minestre e piatti a base di legumi. Tra le ricette con la santoreggia troviamo anche le acque aromatizzate con frutta, verdure ed erbe aromatiche.

n commercio è possibile trovare anche il miele di santoreggia che, grazie alle proprietà antisettiche, antinfiammatorie e antiossidanti, rappresenta un valido rimedio contro tosse, raffreddore e altri sintomi influenzali.

La santoreggia può essere utilizzata sotto forma di infusoolio essenzialeidrolato e tintura madre.

La tisana di santoreggia si prepara con un cucchiaino di foglie essiccate in acqua bollente; se ne possono assumere due tazze al giorno in caso di tosse, raffreddore o turbe digestive.

L’idrolato si assume al dosaggio di uno o due cucchiai al giorno, così com’è o diluito in acqua ed è indicato soprattutto per problemi digestivi.

L’olio essenziale viene invece somministrato una o due volte al giorno dopo i pasti versandone una goccia su un cucchiaino di miele. Si assume in caso di infezioni alle vie aeree, infezioni uro-genitali o problemi digestivi.

L’infuso e l’idrolato possono essere usati anche esternamente su pelle, mucose e cuoio capelluto; l’olio essenziale diluito (massimo 5 gocce in un cucchiaio di olio di girasole) è indicato per massaggi stimolanti e per aiutare a liberare le vie aeree.

La tintura madre di santoreggia si somministra da una a tre volte al giorno diluendone 30 gocce in poca acqua per facilitare i processi digestivi.

Fonte: cure-naturali.it

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