Stati Uniti e la crociata contro il porno online

Stati Uniti e la crociata contro online

Stati Uniti e la crociata contro il porno online. Sembra quasi che gli Stati Uniti d’America si stiano poco alla volta trasformando in una nazione timorata di Dio, bigotta, puritana e anche bacchettona. Tra diritti civili per i cittadini transgender, il divieto di aborto adesso è la volta del porno online.

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Gli amanti del porno online dello Stato dello Utah invece dei video hard si sono trovati a leggere quest’annuncio speciale: “Per favore, contatta i tuoi politici prima che sia troppo tardi e chiedi di rispettare la tua privacy”.

Un messaggio apparso nei siti di proprietà di Pornhub (tra cui Brazzers, Redtube, Youporn e tanti altri) per avvisare che da quel momento in poi i loro siti non sarebbero stati più attivi nello Stato dello Utah.

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Tutto questo per una Legge dello Stato dello Utah volta a proteggere i minori dall’esposizione alla pornografia online. E non ci sarebbe nulla di male se non fosse che le misura di riconoscimento adottate violerebbe la privacy dei vari utenti.

Altri siti come la piattaforma XMastercome riporta il sito Dagospia – hanno inserito rigorose misure di riconoscimento e adesso l’utente per accedere ai contenuti delle varie categorie è costretto a sottoporsi al riconoscimento facciale (che stima l’età) e al caricamento del documento di riconoscimento e tutto questo attraverso la società di identità digitale Yoti.

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Il rischio è che adesso altri Stati dell’Unione potrebbero seguire l’esempio dello Utah e la lista è abbastanza lunga, infatti, troviamo il Texas, la Virginia, la California, il Montana, la Florida, lo Iowa e il Kansas. Di questo passo negli Stati Unti d’America sarà vietato tutto quanto.