Trekking nel passato con la foresta fossile di Dunarobba

Trekking nel passato con la foresta fossile di Dunarobba. In Umbria, provincia di Terni, si arriva ad Avigliano Umbro iniziando così un fantastico percorso, scoprendo una foresta unica al mondo, meravigliosa, di 3 milioni di anni fa, uno dei siti archeologici più straordinari esistenti che si possano immaginare; questa foresta è costituita da un insieme di 50 tronchi ancora eretti, riportati alla luce dopo tre milioni di anni.

La Foresta Fossile di Dunarobba venne alla luce verso la fine degli anni ’70, all’interno di una cava di argilla destinata alla fabbricazione di mattoni per l’edilizia.

I resti dei circa cinquanta tronchi di gigantesche conifere attualmente visibili costituiscono un’eccezionale e rara testimonianza di alcune essenze vegetali che caratterizzavano questo settore della penisola italiana nell’arco di tempo compreso fra i 3 e i 2 milioni di anni fa, cioè nel periodo geologico noto come Pliocene.

Il diametro dei tronchi fossili varia da 1 metro a 4 e le altezze possono arrivare fino a 8 metri. Tuttavia recenti sondaggi hanno dimostrato la presenza di lembi di legno fino a 25 metri di profondità rispetto all’attuale piano di scavo. Grazie agli esami condotti utilizzando le moderne metodiche scientifiche, esami sia istologici che dei pollini dei frutti e delle impronte delle foglie, si può affermare con certezza che si tratta di un bosco di conifere del genere Taxodion, probabilmente una forma estinta di sequoia, molto simile all’attuale Sequoia sempervirens, che può raggiungere i 100 metri di altezza, esistente solo in una ristretta zona della California.

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La foresta fossile comprende una cinquantina di tronchi di alberi mummificati e non pietrificati.

La posizione eretta dei giganteschi alberi ha permesso ai geologi di studiare il terreno che si trova alla base dei tronchi, come se fosse il suolo su cui attecchirono milioni di anni fa, consentendo così di trarre importanti conclusioni per la conoscenza del paleoambiente, cioè dell’antico ambiente in cui sono vissuti i tronchi e, più in generale, per la comprensione della storia geologica dell’Umbria meridionale. Tali studi fanno supporre che la foresta fossile di Dunarobba sia esistita già tre milioni di anni fa, nel Pliocene  medio-superiore, ovvero alla fine del Cenozoico sulla sponda dell’immenso lago Tiberino, un lago a forma di “y” rovesciata, che si estendeva da nord a sud per gran parte dell’Umbria, a partire all’incirca da Città di Castello.

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Ancora in gran parte sepolta dal sedimento, questa antica foresta indica condizioni ambientali sostanzialmente diverse da quelle attuali, caratterizzate anche da un clima sensibilmente più caldo.

La conservazione dei tronchi in posizione di vita e il mantenimento pressoché totale delle caratteristiche del legno originario, sono ragionevolmente ascrivibili a un seppellimento continuo e graduale avvenuto all’interno di un’area paludosa situata sulle rive di un ampio lago. Inoltre l’area era sottoposta a un graduale sprofondamento, cioè ad fenomeno geologico noto come subsidenza.

Le particolari caratteristiche di questo sito paleontologico lo rendono un monumento naturalistico unico al mondo e di grande rilevanza scientifica.

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Dal 1 luglio 2018 la Foresta Fossile è gestita dalla Cooperativa Sorgente che, grazie a un nuovo progetto di rilancio culturale ed economico innovativo ideato per il Territorio, si è proposta di restituire a questo sito unico al mondo l’attenzione che merita.

Fonte: forestafossile.it

Foto di aboutumbriamagazine.it/