Trump sorpassa Clinton fronte sondaggi Fbi indagini doppie

Le presidenziali Usa 2016 vedono una guerra tra i due candidati, Donald Trump e Hillary Clinton, senza esclusione di battute al vetriolo, accuse come frecce avvelenate sia da una parte che dall’altra, anche l’Fbi allarga le sue indagini sia su l’uno che l’altra candidata, una vera battaglia psicologica che coinvolge tutti gli americani chiamati al voto per eleggere il nuovo Presidente della Casa Bianca fra una settimana.

Dal quotidiano ‘La Stampa’: ‘La prima “bomba” viene lanciata dal Washington Post con il sondaggio realizzato assieme ad Abc secondo cui nella gara a quattro, “The Donald” è in vantaggio 46% a 45%, su Hillary. Nel confronto a due il distacco è sempre di un punto ma a favore della democratica. La stessa rilevazione suggerisce che la quota di Dem «realmente entusiasti» di Hillary è scesa al 43% dal 51%, mentre gli entusiasti di Trump resistono al 53%. La fotografia che ne emerge è la seguente: Trump mostra tenuta mentre Hillary registra un’emorragia di voti riposizionati tra il libertario Gary Johnson, la “verde” di Jill Stein, e gli astenuti. Altri sondaggi descrivono situazioni di pareggio o di vantaggio di Hillary, ma il denominatore comune è l’assottigliamento del divario tra i due candidati.’

INDEGNA GUERRA TRA CLINTON E TRUMP CANDIDATI ALLA CASA BIANCA
HILLARY CLINTON DONALD TRUMP

Da Tgcom24: ‘Mentre i due candidati si lanciano accuse a distanza, l’Fbi ha iniziato a esaminare le email di Huma Abedin, il braccio destro di Hillary. Le email sono scaricate su uno speciale computer dotato di un programma che consente di rilevare le email precedentemente analizzate nella prima indagine sulle email di Hillary. Il software consente così di velocizzare le operazioni, anche se restano dubbi sul fatto che l’Fbi sarà in grado di presentare i risultati delle indagini prima del voto.

Clinton reagisce con un comizio ad Upstate New York, feudo Dem, mentre tiene sotto controllo la Pennsylvania – recente meta di Trump -, Stato potenzialmente “swing”, in biblico, dove deve consolidare il vantaggio, o rischia di vedersi sfuggire altri 20 grandi elettori. Tenta al contempo di arginare l’emorragia di consensi pretendendo dall’Fbi responsi in tempi brevi: arrivare al voto nell’incertezza darebbe a Trump un vantaggio: La campagna incalza: “L’Fbi usa in modo sfacciato due pesi e due misure”. E dei tempi dell’indagine hanno discusso ieri il capo dell’Fbi, James Comey, e il ministro della Giustizia Loretta Lynch. Quest’ultima avrebbe rinnovato la fiducia al direttore: “Ma a quale prezzo?”, si chiede la squadra del tycoon ricordando il controverso incontro tra Bill Clinton e la stessa Lynch sulle piste dello Sky Harbor Airport di Phoenix, in occasione della prima inchiesta sul emailgate.  

Su Trump si abbatte inoltre una nuova tempesta fiscale, con il New York Times che rivela come Trump abbia evitato il pagamento di milioni di dollari di tasse federali, non denunciando milioni di dollari al fisco con manovre “dubbie” che hanno spinto ai limiti la normativa allora vigente.

Trump agli inizi degli anni 1990 ha convinto i suoi sostenitori finanziare a cancellare milioni di dollari di debito che non avrebbe potuto ripagare. Per l’agenzia delle entrate americana, ogni dollaro di debito cancellato equivale a un dollaro di reddito imponibile.

La politica, senza fare falsa retorica, non è mai stato un argomento ‘pulito’ ma davanti a questo quadro poco edificante di due personaggi che agognano la poltrona di Presidente degli States, e pur di afferrare questo potere, sono disposti a scannarsi pubblicamente nella campagna elettorale che li vede squallidi protagonisti, ovviamente ci sono poteri occulti che al cittadino non è dato di sapere o di vedere, ma ci sono, e lo si capisce dalle indagini tardive, su ambedue, della Fbi, proprio sulla drittura di arrivo per l’elezione, da una parte l’emailgate della Clinton, dall’altra legami filo-russi, evasione fiscale di Trump, mentre il Presidente, come ogni Presidente di nazione,  di uno dei più grandi Stati mondiali dovrebbe avere trasparenza di intenti, chiarezza di proposte, integerrima moralità civile e politica,  il culto per il benessere e la protezione del popolo americano,  ma desiderare ciò si sfocia nella utopia pura,  e siamo costretti constatare, che ancora prima di arrivare al traguardo, queste qualità sono disattese da ambedue i candidati.

Fonte: La Stampa-Tgcom24