Ada Negri poetessa di Ombra d’ali

Ada Negri poetessa di Ombra d’ali. Questa grande poetessa, scrittrice e insegnante italiana è stata l’unica e prima donna a essere ammessa all’Accademia d’Italia, nativa di Lodi, di origini umili, ha vissuto la sua infanzia in una portineria, dove la mamma era custode presso la nobile famiglia Barni, fu proprio la madre dopo la morte del padre che ebbe un posto in fabbrica che Ada riuscì ad avere una educazione scolastica ottenendo infine il diploma d’ insegnante elementare.

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A Milano entrò in contatto con i membri del Partito Socialista Italiano, anche grazie agli apprezzamenti ricevuti da alcuni di essi per la propria produzione poetica, nella quale è molto sentita la questione sociale. Tra loro ebbe un ruolo fondamentale il giornalista Ettore Patrizi, col quale ebbe intense relazioni epistolari; conobbe poi Filippo Turati, Benito Mussolini e Anna Kuliscioff (della quale ebbe a dire di sentirsi sorella ideale).

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Nel 1894 vinse il Premio Giannina Milli per la poesia. Nello stesso anno uscì la sua seconda raccolta di poesie, Tempeste, meno apprezzata di Fatalità, nonché vittima di una forte critica da parte di Luigi Pirandello. In questo periodo la sua lirica si concentrò soprattutto su temi sociali ed ebbe forti toni di denuncia, tanto da farla definire la poetessa del Quarto Stato.

Nel 1926 e nel 1927 Ada Negri venne nominata al Premio Nobel per la Letteratura, In questi anni trascorse diversi mesi a Pavia, città a cui rimase molto legata, spesso risiedendo a Palazzo Cornazzani, dove già avevano abitato Ugo Foscolo e Albert Einstein.

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Nel 1931 l’autrice fu insignita del Premio Mussolini, per la carriera; erano gli anni in cui Benito Mussolini ancora utilizzava i rapporti nati nel suo periodo socialista. Il premio consacrò Ada Negri come intellettuale di regime, tanto che nel 1940 fu la prima donna membro dell’Accademia d’Italia.

La sua vita era però ormai permeata da profondo pessimismo, chiusa in sé stessa e in una ritrovata religiosità  che la portarono ad affondare in un progressivo oblio.

Morì nel 1945 e fu sepolta nel famedio di Milano. Il 3 aprile 1976 la sua tomba è stata traslata nell’antica Chiesa di San Francesco a Lodi.

Una sua celebre poesia:

Ombra d’ali
Cielo di giugno, azzurra giovinezza
dell’anno; ed allegrezza
di rondini sfreccianti in folli giri
nell’aria. Ombre ombre d’ali
vedo guizzar sul bianco arroventato
del muro in fronte: ombre a saetta, nere:
vive, al mio sguardo, più dell’ali vere.

 Traggon dal nulla, scrivono col nulla
parole d’un linguaggio
perduto; e le cancellano
ratte, fuggendo via fra raggio e raggio.

Vita che mi rimani,
fin ch’io veder potrò quelle parole
strane apparire scomparir sul muro
candente al sole
(forse un tempo io le dissi a chi m’amava,
egli le disse a me, bocca su bocca),
vita che mi rimani, ancor dolcezza
puoi darmi. Basta
l’ombra di un bacio alla memoria, basta
l’ombra di un’ala alla felicità.

Fonte: Wikipedia

Foto del Il Quotidiano del Sud