Ambiente Albero del pane cibo del futuro

Ambiente Albero del pane cibo del futuro

Ambiente Albero del pane cibo del futuro. Grazie all’impareggiabile assenteismo dell’essere umano verso Madre Natura, il cambiamento climatico, una conseguenza grave, provocherà nel medio termine la riduzione di alcuni prodotti quali grano, riso, orzo.

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Colture che sono necessarie alla sicurezza alimentare, se queste venissero a mancare alcuni studi della Northwestern University sembra aver trovato ed eletto la pianta del pane quale valida alternativa definendola cibo del futuro.

L’albero del pane è ”una specie arborea, con fusti alti sino a 12 m.
Ha lunghe foglie di colore verde lucido, profondamente incise, coriacee.
Il frutto, della grandezza di un piccolo melone, ha una scorza coriacea e rugosa e una polpa biancastra, farinosa. (Wikipedia)

In Italia non la conosciamo e qui ricaviamo da Wikipedia il suo storico:

Gli antenati dei Polinesiani trovarono gli alberi che crescevano nella zona della Nuova Guinea nord-occidentale intorno a 3.500 anni fa. Lasciarono la coltivazione del riso che avevano portato con loro da Taiwan, e diffusero l’albero del pane ovunque andassero nel Pacifico (eccetto l’Isola di Pasqua e la Nuova Zelanda, che sono troppo fredde).

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I loro antichi cugini orientali indonesiani diffusero la pianta nell’Asia meridionale insulare e costiera. È stata anche ampiamente coltivata, in tempi storici, in altre regioni tropicali (Wikipedia).

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La studiosa Lucy Yang ha paragonato i suoi frutti a patate  che crescono sull’albero, con notevoli proprietà nutritive, e perfette per una varietà di usi in cucina, infatti in America e Africa sono parecchio usate come cibo.

Ha inoltre la proprietà di trasformarsi in farina, con queste caratteristiche Lucy Yang e il suo team stanno cercando di individuare le condizioni climatiche ideale per farlo crescere.

Da Focus: ”il team ha prima identificato quali sono le condizioni climatiche ideali per la crescita della pianta, poi ha confrontato questi dati con modelli climatici proiettati al ventennio tra il 2060 e il 2080, andando in cerca delle zone del mondo dove le condizioni saranno ancora adatte per l’albero del pane. (Focus)

Insomma molto si studia, si ricerca per capire se si potrà frenare questo deterioramento climatico con alternative possibili per la sopravvivenza dell’essere umano che non ha saputo per incuria, irresponsabilità preservare questo nostro mondo dallo sfacelo.

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay