Conflitto Ucraina causa più poveri in tutto il mondo

Conflitto Ucraina causa più poveri in tutto il mondo. Una guerra insulsa e orribile quella tra Russia e Ucraina che si poteva facilmente finire già da tempo con il buon senso e l’intelligenza e una diplomazia che non ha fatto quasi nulla per calmierare le ostilità, questa è la causa che ha generato un aumento dei prezzi dell’energia, la cui conseguenza è un nuovo rialzo della povertà estrema che potrebbe coinvolgere ben dai 78 milioni ai 141 milioni di esseri umani in tutto il mondo.

Ed è questo che vogliono gli umili, i lavoratori, le famiglie di tutto il mondo? No, perché loro vogliono la pace, la serenità, il bene della famiglia, il benessere che da il lavoro e la salute ma così non è per i potenti, i padroni, i burattinai che muovono i fili per il business, per il potere, per la supremazia, loro vogliono massacrare e uccidere per la continuazione delle fabbriche di armamenti, per prevaricare paesi più deboli, per far inginocchiare nazioni che non hanno la possibilità di controbattere ad armi pari!

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Le relazioni diplomatiche che si intrattengono con l?Ucraina non sono svolte nell’arginare questo fiume di sangue che scorre, non sano svolte nell’arginare l’odio, ad arginare le dispute, a far ragionare, sono svolte ad aiutare con le armi per la continuazione della guerra, sono svolte nel fornire tecnologie avanzate degli armamenti affinché questa guerra inutile e orribile continui, Europa, America per differenti interessi vogliono che questo conflitto non abbia fine, parlano di libertà, ma quale libertà sarebbe quella di vedere cadere persone innocenti sotto le bombe?

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 I rincari energetici legati all’invasione dell’Ucraina, alle sanzioni e al ricatto sul gas della Russia si ripercuotono sul bilancio delle famiglie in molti modi diretti o indiretti – dagli aumenti in bolletta al caro trasporti, al rialzo dei prezzi del cibo. Uno studio pubblicato su Nature Energy ha calcolato che la guerra porterà a un aumento dei costi dell’energia sostenuti dai consumatori compreso tra il 62,6% e il 112,9%, e a un incremento tra il 2,7% e il 4,8% delle spese familiari per il costo della vita.” (cit: Focus)

Questa sarebbe la libertà secondo i potenti della terra? Le loro finzioni stanno nelle parole che cercano di ammansire le platee del mondo, con riunioni, meeting, G7, al fine, secondo loro, di arginare la fame nel mondo, al riscaldamento terrestre, alle nuove tecnologie avanzate, parole vuote che non hanno riscontro nella realtà quotidiana della gente comune, che non hanno riscontro per quei poveri che stanno oltre la soglia della povertà, perché la povertà non scende anzi sale sempre più!

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Un team internazionale di scienziati delle Università di Birmingham (Regno Unito), Groningen (Paesi Bassi) e del Maryland (USA), in collaborazione con l’Accademia Cinese delle Scienze, ha calcolato in che modo stanno cambiando i costi addizionali per l’energia sostenuti dalle famiglie rispetto a prima dell’invasione dell’Ucraina.

L’analisi è stata condotta per 116 Paesi e tra uno e l’altro sono emerse importanti differenze, dovute sia ai diversi modelli di consumo sia al livello di dipendenza delle varie nazioni dai combustibili fossili. Poiché la Russia è uno dei principali esportatori di petrolio e gas naturale, i Paesi che dipendono fortemente da queste fonti energetiche sono alle prese con problemi di approvvigionamento e insostenibili costi di importazione.” (cit:- Focus)

Una cosa va scritta e detta: l’aumento spropositato dei prezzi dell’energia impatterà sulle famiglie in modi diversi, in primis l’iniqua distribuzione del reddito, ”l’inaccessibilità dei prezzi energetici e di altri beni necessari spingerà popolazioni già vulnerabili nella povertà energetica e persino nella povertà estrema» spiega Yuli Shan, tra gli autori dello studio. I nuclei familiari dei Paesi dell’Africa Subshariana saranno quelli maggiormente colpiti dai rincari.

A livello globale, i gruppi di persone più benestanti dovranno affrontare un aumento dei costi dell’energia per beni e servizi non necessari e dall’elevato valore aggiunto, mentre quelli più poveri si accorgeranno dei rincari soprattutto nel provvedere ai bisogni quotidiani come il cibo e le spese dirette per l’elettricità e il riscaldamento domestici.

Klaus Hubacek, tra gli autori, osserva: ” “Nei Paesi più poveri l’aumento del costo della vita mina i progressi conquistati a fatica nell’accesso all’energia e nella lotta alla povertà” per poi concludere: ””Questa crisi globale senza precedenti – conclude Shan – ci ricorda che un sistema energetico altamente dipendente dai combustibili fossili non fa che perpetuare i rischi della sicurezza energetica, e accelerare la crisi climatica.”

Ed è questo il futuro che noi vogliamo?

Fonte: Focus

Foto di Il Bo LIve-Unipd