Giosuè Carducci decanta nella poesia il mese d giugno

Giosuè Carducci decanta nella poesia il mese d giugno

Giosuè Carducci decanta nella poesia il mese d giugno. Giosuè Carducci nacque presso Lucca nel 1835. La sua carriera fu lunga: iniziò con una raccolta di poesie nel 1857 e proseguì fino al premio Nobel del 1906, un anno prima della sua morte; era Poeta, saggista e polemista e fra le sue poesie più belle, bella fra le belle decanta il mese di giugno.

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GIUGNO

È il mese dei prati erbosi e delle rose;
il mese dei giorni lunghi e delle notti chiare.
Le rose fioriscono nei giardini, si arrampicano
sui muri delle case. Nei campi, tra il grano,
fioriscono gli azzurri fiordalisi e i papaveri
fiammanti e la sera mille e mille lucciole
scintillano fra le spighe.
Il campo di grano ondeggia al passare
del vento: sembra un mare d’oro.
Il contadino guarda le messi e sorride. Ancora
pochi giorni e raccoglierà il frutto delle sue fatiche.

Giosuè Carducci

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È una apoteosi al preludio dell’estate, una idilliaca descrizione del tripudio della fioritura, quasi un inno della rinascita di Madre Natura,, nella sua descrizione ci sono anche le notti chiare dove brillano a intermittenza le lucciole, dove le stelle splendono in un cielo sereno, e i giorni sembrano infiniti che mai finiscono se non nello splendore di tramonti che trasmettono emozioni all’anima.

”Si può notare poi lo stretto accostamento tra giugno e la nascita: è infatti un mese fecondo per il raccolto. Il grano viene paragonato tramite una metafora a un “mare d’oro”: è come il tesoro dei pirati, le spighe sono le monete dei poveri. Non sono solo i fiori a rinascere tra i campi, dipingendoli di mille colori come il pennello di un pittore impressionista, ma anche le spighe di grano che sembrano promettere abbondanza e una nuova sazietà.’‘ (cit. Sololibri.net)

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Giosuè Carducci è un sommo poeta italiano e crebbe “selvatico” nella Maremma toscana, dove il padre, Michele, un liberale già carbonaro, era medico condotto, da qui nasce il grande amore verso la natura del poeta che trasferisce poi nei suoi versi immortali.

Fonte: Sololibrinet

Foto di Artmajeur