Conflitto Ucraina Italia potrebbe piangere per le sanzioni alla Russia

Conflitto Ucraina Italia potrebbe piangere per le sanzioni alla Russia. Continua l’immorale azione di guerra portata avanti dal premier Putin contro l’Ucraina, nonostante le sue ragioni , diverse erano le vie da intraprendere per appianare le questioni in sospeso, se si è arrivati a questo punto significa che non c’erano possibilità d’intesa nei colloqui,non c’era la volontà da l’una e dall’altra parte ad arrivare ad una diversa soluzione; ed ora la Russia sarà sanzionata dall’Occidente per far sì che questa guerra finisca, senza considerare che Putin andrà avanti per arrivare al suo obiettivo, fiorte del fatto di avere dalla sua parte un partner economico di portata mondiale, la Cina.

Ma quale impatto avranno le sanzioni alla Russia sull’Italia?

Si può partire dal fronte militare considerando che l’Italia è membro della Nato, lo stesso Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha affermato che sarà fornito il ”pieno supporto alle misure che verranno decise”, quindi sta a sottolineare l’erogazione di mezzi militari e la messa a disposizione di alcune basi militari a maggior coinvolgimento; Pietro Batacchi, direttore della ‘Rivista italiana difesa’, ha specificato: ”Il ruolo dell’Italia in questa guerra si sviluppa nell’ambito della sua appartenenza alla Nato che, in questa fase, sta rafforzando il suo profilo deterrente”.

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L’esperto ha ricordato che nei giorni scorsi, per esempio, ”è stata molto importante l’attività degli UAV spia Global Hawk del sistema Nato AGS (Alliance Ground Surveillance) basato a Sigonella. I velivoli a pilotaggio remoto sono stati più volte tracciati nei cieli ucraini per monitorare gli spostamenti delle truppe russe di là del confine grazie al loro potente radar di ricerca”.

Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dato la sua spiegazione: ‘‘L’Ucraina è un partner di valore, ma non abbiamo truppe [nel Paese] e non abbiamo piani né intenzioni di dispiegarle”, unico dato confortante è che ai soldati italiani non è chiesto di combattere per una guerra non nostra!

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Le forniture di gas

Si trae uno stralcio di un articolo su tg25Sky: ‘‘L’Italia non è solo partner della Nato, ma anche uno Stato membro dell’Unione europea. Nei giorni scorsi, la Ue aveva presentato un pacchetto di sanzioni contro la Russia e, dopo l’invasione russa, ha deciso di inasprirle. Secondo quanto riferisce un alto funzionario, colpiranno settori strategici, ma non quello energetico che era una delle maggiori fonti di preoccupazione per il nostro Paese. L’Italia è infatti uno degli Stati che più dipendono dal gas russo e nel 2020 la quota di quello che ha importato da Mosca era maggiore del 43%. Il timore degli esperti è che la scelta di applicare nuove sanzioni, specie in determinati campi, possa incidere sul modo in cui la Russia gestisce i suoi “rubinetti”, con conseguenze dirette sulla disponibilità di questa materia nonché sui prezzi, e quindi sulle bollette. Intanto, la sola incertezza legata alla situazione ha già fatto volare il prezzo del gas nella giornata di giovedì 24.”

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Il lievitare dei prezzi e ovviamente le conseguenze economiche.

I Coldiretti hanno spiegato il motivo peril quale i prezzi sonon aumentati sia del petrolio che quelli del grano, hanno sottolineato che è stata la preoccupazione dei mercati nel frenare le spedizioni dalla Russia e bloccare quelli dell’Ucrainadai porti del Mar Nero, inoltre si legge sempre su un articolo di tg24Sky: ‘con un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali e il rischio di inflazioni su beni di consumo primario, carestie e tensioni sociali. Questo problema riguarderebbe da vicino anche l’Italia, che in questo è quello che si dice un “Paese deficitario”. L’Ucraina è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 20% e garantisce anche il 5% dell’import nazionale di grano. Si temono problemi di approvvigionamento anche per via del caro carburante. “

La situazione che si sta determinando sta diventando preoccupante anche in relazione alle proteste degli autotrasportatori”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. “C’è il rischio di possibili blocchi e di circolazione delle merci, in particolar modo nelle Regioni del Mezzogiorno”. Le mosse della Russia e dell’Italia rischiano di ripercuotersi anche sugli affari tra i due Paesi. Mosca è infatti la 14esima destinazione al mondo per le merci italiane e nei primi 11 mesi del 2021 lo scambio commerciale è pari a 20 miliardi di euro. Osservate speciali sono anche le banche. La Repubblica scrive  che quelle italiane “sono le più esposte del mondo al Paese guidato da Putin con prestiti e finanziamenti complessivi per 25,3 miliardi di dollari ai quali si aggiungono 6 miliardi di garanzie”.

Alla luce di quanto descritto dalle varie testate si evince che la situazione italiana si può presentare veramente drammatica se tutte queste condizioni negative avranno luogo, è da considerare anche la situazione che potrebbe presentarsi alle nostre frontiere e cioè la migrazione del popolo ucraino che vuole fuggire dalla guerra e non si può chiudere la porta in faccia a chi scappa da una guerra non voluta ma subìta!

Il Presidente del consiglio, Mario Draghi ha così chiarito in un suo discorso riguardo alle sanzioni contro la Russia: ”In quella sede – cioè il vertice dei G7 a Bruxelles – decideremo un pacchetto di sanzioni molto dure nei confronti della Russia. Avevamo ribadito in tutte le sedi di essere pronti a imporre conseguenze severe nel caso la Russia, come è purtroppo accaduto, avesse respinto i nostri tentativi di risolvere la crisi per via politica. Questo è il momento di metterle in campo. L’Italia è pienamente allineata ai partner su questa posizione”, l’Italia sarà senz’altro allineata ma con quale catastrofiche conseguenze se non con la carestia e la tensione sociale?

Fonti: tg24Sly – La Repubblica –

Foto di Zazoom