Di Maio è salvo ma il M5S?

Di Maio è salvo ma il M5S?

Di Maio è salvo ma il M5S?

Molto rumore per nulla. La platea del Movimento Cinque Stelle (Come da copione) si è espressa in larga maggioranza in favore di Luigi Di Maio.

I dati ufficiali pubblicati nel sito ‘Il Blog delle Stelle’ “certificano” l’80% di consensi per la riconferma a capo politico di Luigi Di Maio.

“Alla domanda: confermi Luigi Di Maio capo politico Luigi Di Maio?

Le risposte sono state le seguenti:

44.849 Sì – 11.278 No”.

Quindi il totale delle preferenze espresse è di 56.127 su una platea generale di iscritti certificati con diritto di voto di circa (Dato non pervenuto).

Ad urne virtuali chiuse tutti a gridare ‘al record mondiale per una votazione online di un singolo giorno per una forza politica’ anche se è priva di un riscontro esterno.

A questo punto sarebbe stato interessante poter confrontare tutti i dati relativi alla votazione così da poter avere un quadro realistico dello stato interno dello stesso Movimento ma è la loro ‘democrazia diretta’.

Quello che più colpisce è la mancanza di autocritica all’interno del Movimento Cinque Stelle, non solo tra l’apparato dirigente ma in particolare modo tra la base.

Alle Europee 2019 il Movimento Cinque Stelle ha subito un calo sostanzioso, perdendo circa 6 milioni di voti. Voti che per la maggior parte sono andati a confluire nella Lega di Matteo Salvini.

Lega alleata di Governo e al tempo stesso vero avversario dei 5Stelle.

In questa situazione, ci si sarebbe aspettati una discussione interna sulle possibili cause del tracollo e invece nulla.

Nessuna autocritica. Nessuna analisi del dopo voto. Nessun colpevole interno.

Solo scuse fantasiose di presunti italiani tornati ‘marci’ per aver votato i Partiti ritenuti il male assoluto come la Lega con cui governano il Paese. Di italiani che non hanno capito che loro sono il bene assoluto per l’intero Paese. E naturalmente non poteva mancare il famoso mantra: “E allora il PD?”.

Forse gli elettori a 5Stelle sono rimasti a casa o hanno votato fuori dagli schemi non perché sono ‘marci’, ‘corrotti’, ‘mafiosi’ o altro ma semplicemente perché hanno ritenuto la politica governativa del Movimento Cinque Stelle poco incisiva e troppo succube della Lega e alla figura di Matteo Salvini.

Nessun complotto dei poteri forti o dei media o dei marziani.

Semplicemente una cattiva gestione politica. Ricordatevi cari 5Stelle che per Governare l’Italia si ha bisogno della maggioranza dei voti degli italiani, discorso differente per la guida del Movimento.

Per quello basta l’80% su 56.127 preferenze e una fede cieca e si può andare avanti per decenni.

Nel frattempo, in casa 5Stelle si inizia a ragionare sulle prossime mosse. Mosse che potrebbero rivelarsi peggiori della toppa.

Se le voci di un possibile affiancamento di un direttorio alla carica di capo politico dovessero essere confermate, sarebbe un chiaro segnale di sfiducia da parte dei piani alti del Movimento Cinque Stelle nei suoi confronti.

I problemi per Di Maio non sono finiti, anzi sono appena incominciati.

Adesso dovrà affrontare due fronti caldi. Quello della Lega e quello interno.

Entrambi con l’obbiettivo di sterilizzarlo così da renderlo innocuo e mansueto il tempo necessario per farli franarne il terreno da sotto i piedi.

L’importante è mantenere lo status di ‘Vergini Marie’ della politica italiana o no? Il resto non ha importanza, tanto se le cose vanno peggio è sempre colpa di chi stava prima.

Però quando ritornerete all’opposizione (Questa si chiama alternanza democratica) ricordatevi di contare fino a 10 milioni prima di gridare che la colpa è di chi stava prima.

Perché anche voi, volenti o no, siete diventati gli altri che stavo prima.