Drago di Komodo specie a rischio di estinzione

Drago di Komodo specie a rischio di estinzione. Uno dei motivi principali per cui i draghi di Komodo sono a rischio di estinzione è a causa del rimpicciolimento del loro habitat. La specie è originaria dell’Indonesia e vive in una ristretta zona del paese.

Il Drago di Komodo è uno dei simboli dell’Indonesia, abitante di alcune isole della nazione: Komodo, Rinca, Flores, Gili Motang e Gili Dasami. Nonostante la denominazione più romantica “drago” questo esemplare è in realtà un varano, quindi risponde anche al nome di Varano di Komodo. Questa lucertola gigante ha un morso spesso letale  ma non gli è stato sufficiente per sfuggire all’inevitabile rischio di estinzione per mano dell’uomo.

Parlando di dimensioni, i draghi di Komodo sono le lucertole più grandi del mondo e in alcuni casi possono superare i 160 chilogrammi. In natura, però, generalmente non superano gli 80 kg. I giovani hanno un colore verde acceso con bande gialle e nere, mentre gli esemplari adulti assumono un colore più uniforme e opaco, variabile dal marrone al rosso/grigiastro. Ricerche recenti più accurate suggeriscono che il drago di Komodo sia l’ultimo rappresentante di una popolazione relitta di Varanidi molto grandi che un tempo erano diffusi tra l’Indonesia e l’Australia, la maggior parte dei quali, insieme ad altri rappresentanti della megafauna, si estinse al termine del Pleistocene. I draghi di Komodo hanno un’aspettativa di vita stimata fino a 50 anni, a patto che non siano attaccati da altri esemplari quando sono giovani. L’esemplare più grande mai rinvenuto misurava 3,13 metri e pesava, con lo stomaco pieno di cibo non digerito, 166 kg.

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La testa di questo rettile è lunga e appiattita, e termina con un muso arrotondato. Il suo corpo, come quello di molti altri rettili, è ricoperto di squame ed ha una grande e lunga coda assai muscolosa, tanto da essere un’arma. Anche se questo rettile si presenta goffo e pesante, per brevi scatti può raggiungere una velocità di 20 km/h. Una caratteristica di questo animale è che può stare settimane (anche oltre 1 mese) senza mangiare. Questo periodo di digiuno però, può essere alternato a un singolo pasto che può corrispondere anche pari all’80% del proprio peso corporeo.

Le dimensioni dell’animale e il suo stile di caccia lo rendono potenzialmente pericoloso anche per l’uomo. Normalmente nel suo habitat il drago di Komodo caccia carogne, cinghiali, draghi più piccoli, cervi, maiali e bufali d’acqua… ma non è detto che non prenda di mira un essere umano, in caso gli capiti davanti.

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La strategia di caccia di questo rettile si basa sulla mimetizzazione, il che lo rende particolarmente pericoloso per una persona sovrappensiero. Il drago resta immobile per tutto il tempo necessario, finché la preda non gli capita a tiro. In quel momento il drago balza sulla sua vittima e la attacca servendosi degli artigli e dei denti (che sono fitti quasi quanto quelli di uno squalo).

Non è raro, inoltre, vedere i draghi cacciare in gruppo, creando alleanze letali per catturare la preda a colpo sicuro. Durante il pasto, gli esemplari più grandi mangiano per primi, mentre quelli più piccoli seguono un particolare ordine gerarchico. Quando i grossi maschi fanno valere i loro diritti, quelli più piccoli manifestano la loro sottomissione con il linguaggio del corpo e sibili rumorosi. Quando due draghi sono delle stesse dimensioni possono ingaggiare una sorta di combattimento, di solito i perdenti si ritirano, ma in alcuni casi vengono uccisi e divorati dai vincitori.

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Il varano uccide iniettando il veleno attraverso il morso e seguendo la preda finché non muore a causa dell’infezione provocata dalla ferita. La saliva del drago presenta tracce di sangue ed è l’ideale per sviluppare batteri patogeni, ma ciò che contribuisce significativamente alla morte della preda è il veleno presente nelle ghiandole velenifere nella mascella inferiore.

La saliva del varano di Komodo uccide un essere vivente nel giro di 24 ore tuttavia non è il problema principale in quanto è un animale molto forte ed è in grado di sopraffare una persona se colta di sorpresa. Il morso di un drago di Komodo che vive in cattività non è particolarmente pericoloso, ma in ogni caso, che si tratti di un esemplare che vive in libertà o meno, la prima cosa da fare è andare al pronto soccorso per ricevere una terapia antibiotica adeguata.

Come spesso accade in natura, l’incontro con l’uomo non porta a nulla di buono. I draghi di Komodo, secondo i dati pubblicati dalla IUCN, vengono attualmente classificati come in via di estinzione in tutto il loro habitat e ciò è il risultato di una combinazione di fattori, tra i quali, l’esaurimento delle prede, il bracconaggio e l’invasione dell’habitat da parte degli umani.

Il fatto che non si siano ancora estinti è stato possibile grazie all’intervento del governo indonesiano. La decisione di proteggerli creando il parco nazionale di Komodo proprio nella zona in cui vivono questi animali, li ha salvati in particolar modo dai cacciatori.

Fonte: esquire.com

Foto di evolutiontravel.eu

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