Elefanti specie governata dal matriarcato

Elefanti specie governata dal matriarcato

Elefanti specie governata dal matriarcato. Prima di tutto cosa significa matriarcato in una società non solo nel regno animale? Dall’antichità fisicamente deboli, moralmente fragili, le donne erano considerate nel Medioevo creature da proteggere. Esse furono, fin dall’antichità, sottoposte alla sorveglianza e alla guida degli uomini e ubbidienti ai loro ordini, ma non nell’antico Egitto, dove una donna poteva avere pieni poteri diventare Faraone e presso i Sumeri le donne avevano pari diritti agli uomini. e quindi matriarcato significa che la donna fin dall’antichità esercitava il potere non solo in famiglia ma anche nella società in cui viveva.

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Parlando dei grandi pachidernmi proboscidati , l’elefante africano ha una organizzazione sociale guidata dal matriarcato, la femmina tiene con sè i cuccioli fino al 14esimo anno di età. Invece i maschi adulti fanno gruppo a se riunendisi anche in coppie unisessuali , alla femmina più anziana tocca il compito di guidare il branco per la ricerca dell’acqua, delle vegetazione migliore, e difendere i piccoli chiamando le altre femmine e formando un baluardo davanti al cucciolo in pericolo.

L’elefante africano è il più grande mammifero terrestre con le sue 5-7 tonnellate di peso, il suo habitat naturale è la savana però non disdegna paludi e boschi e sfatando una leggenda metropolitana non teme il topolino ma le forniche, inoltre è capace di adattarsi alla mancanza di acqua e la matriarca segue sempre le piste già percorse per trovarla, ha una sua particolarietà, sono dotati di una proverbiale memoria. Individui addomesticati hanno mostrato di poter riconoscere una persona anche a distanza di anni.

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Gle elefanti non sono monogami: di solito, il maschio vive con la femmina per un periodo piuttosto lungo, anche anni, per poi cambiare compagna. La struttura sociale è complessa, organizzata in gruppi di femmine imparentate tra loro e facenti capo a una matriarca. A margine del gruppo principale vi sono gruppi più piccoli di maschi che, nel periodo del “musth” (fase di massima eccitazione), combattono tra loro per scegliere la gerarchia di accoppiamento.

Quando diventano adulti maturano esprimono un carattere irrequieto che può portare una certa aggressività anche verso l’essere umano, dotati di un udito finissimo come l’olfatto che compensano con una vista piuttosto debole, la loro proboscide è un organo molto versatile, prensile, dotato di molte terminazioni nervose e serve loro per nutrirsi con le foglie degli alberi essendo del tutto erbivori.

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Foto di amoreaquattrozampe