Giorno della Memoria una poesia per non dimenticare….

Giorno della Memoria una poesia per non dimenticare…. Una triste commemorazione oggi ha luogo, un giorno che deve rimanere impresso nel cuore e nell’anima dell’essere umano. erail 27 gennaio 1945 quando l’Armata Rossa scardinò il cancello di Auschwitz e i soldati si trovarono di fronte all’umana follia generata da una guerra spietata e senza onore, se mai una guerra avesse onore, ombre scheletriche, forni crematori, mucchi disordinati di cadaveri apparvero allo sguardo incredulo dei soldati.

LEGGI ANCHE >>>> Black Cheesecake

Si è scelto una poesia significativa sulla Soha di Vitaliano Vagnini che postiamo per non dimenticare e indicare la giusta via da seguire oggi e nel futuro:

Derubati d’un nome
Ucciso il Pensiero
Sul petto un triangolo
Di morte foriero
Dei triangoli uccisi
Fra tutti i colori
Ai triangoli Viola (1)
Non riservano onori
Per annullar la memoria
Fu quel braccio tatuato
Per essere nessuno
Senza un culto passato
Al sanguinario regime,
Che per un fine indegno,
Plagiò i suoi figli,

LEGGI ANCHE >>>> Tonno alla livornese

Non diede sostegno
Quel braccio tatuato
Pur tedesco germano
Non s’alzò nel saluto
Di quel pazzo sovrano
Quei triangoli Viola
Di medesima etnia
Presentarono rifiuto
A quell’assurda follia
La loro coscienza
Da Dio educata
Dalle loro torture
Non venne piegata

Sotto il giogo spietato

Questo gruppo minore
Fra la sorte e la morte
Al tedesco fa onoreOr si vuole negare,
Mentre vivo è ancora
Il braccio tatuato
Di chi lo visse allora.Or triste è il vedere,
per tutto l’orrore,
Il fiero risorgere
Di un nostalgico amore

In giovani plagiati
Da filosofie contorte,

LEGGI ANCHE >>>> Panini appiccicosi con il cuore di ciliegie

Che nel cuor e nella mente,
Esaltano morte.
Del “Pensiero è la Viola”,
E ho questo nel cuore,
Ma come un fiore fugace
Si secca e poi muore
Fra le braccia tatuate
Fu la risposta più bella,
Ma annullato il ricordo.
La Storia cancella.

”I Triangoli Viola erano obiettori di coscienza cristiani, in prevalenza tedeschi. La loro persecuzione iniziò prima della guerra, al momento della chiamata alla leva. Dai numeri cuciti sulle divise indossate nei campi di concentramento, numeri molto bassi, sembra che furono fra i primi a subire l’ira nazista.” (Fonte: Filastrocche.it)

Si è scelta questa poesia poiché non parla solo dell’orrore dei campi di concentramento, è significativa anche per chi nega l’Olocausto, il processo di Norimberga, delle testimonianze di chi ha vissuto quell’orrore, nega perché vuol far rivivere con un razzismo assurdo e sconvolgente verso razze diverse un reginme del terrore, dimenticando che abbiamo tutti, indistintamente, lo stesso colore di sangue, che siamo tutti figli di Madre Terra, che viviamo, operiamo tutti sotto un unico cielo e per chi crede, tutti figli di un Dio che a volte misericordioso non è!

La storia non deve essere cancellata anche nelle sue fasi più orribili, deve essere il ricordo di quegli orrori e non far ricadere negli stessi identici errori e il fatto che unan minoranza, fortunatamente, rivoglio un regime del terrore deve essere eliminata con la ragione, con la persuasione che l’odio porta odio e amore porta amore, questo dev’essere e nient’altro!

Foto di Encyclopedia.ushmm.org