Gabriele d’Annunzio poesia d’amore Voglio un amore doloroso

Gabriele d’Annunzio poesia d’amore Voglio un amore doloroso. Quando si parla di d’Annunzio, si parla di un personaggio iconico del Novecento, trasgressivo, audace, ironico, uno fra gli ultimi rappresentanti del Decadentismo, aveva verso il sentimento d’amore una emozione totale che lo pervadeva non solo con la passione, anche con l’anima e le parole delle sue poesie d’amore come ”Stringiti a me” o ”Voglio un amore doloroso’ e anche la famosissima ”Pioggia nel Pineto” rendono l’amore sublime, l’estasi incontaminata dei sensi e del cuore.

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La poesia ”Voglio un amore doloroso” dice innanzitutto che il vero amore, quello che ti imbriglia il cuore, non può non essere anche doloroso e inquieto e che però l’importante è che alla fine ci consenta di conoscere e vivere attimi d’infinito e il d’Annunzio con parole che lo rispecchiano in quanto ci racconta il desiderio di fare all’amore con la donna amata e in questo amore la ricerca dell’assoluto che va oltre la morte

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VOGLIO UN AMORE DOLOROSO

Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.

Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.

Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.

Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.

Gabriele d’Annunzio

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Personaggio a tratti folle, trasgressivo e controverso mise a punto, a contatto con l’ambiente culturale della Roma dell’epoca, la sua poetica e la sua particolare visione del mondo, diventando uno dei personaggi di richiamo del panorama letterario italiano (è proprio nella capitale che si impone come ‘cronista mondano’, frequentando i salotti romani e conducendo una vita sfrenata e assai peccaminosa).

Fonte: Nanopress

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