Giosuè Carducci poesia del mese ‘Giugno’

Giosuè Carducci poesia del mese ‘Giugno’. Per dare il benvenuto al mese di giugno si è scelta una poesia di un grande poeta quale è stato Giosuè Carducci, poeta, scrittore, critico letterario nonché accademico italiano, e tutti noi lo ricordiamo quando dovevamo imparare le sue poesie a memoria, quindi questa poesia ci ricorda i banchi di scuola, la nostra adolescenza, con tanta nostalgia del tempo passato.

LEGGI ANCHE >>>> Clafoutis al melone

Giosuè Carducci fu il primo italiano che nel 1908 vinse il Premio Nobel per la letteratura e fra le tante poesie rammentiamo ”Pianto antico” e ancora ”San Martino” e da quest’ultima fu tratta anche una canzone molto bella cantata dal cantante Fiorello e qui riportiamo il testo:

LEGGI ANCHE >>>> Gli hamburger piazzaiola

La nebbia agli irti colli
Piovigginando sale
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mare Ma per le vie del borgo
Dal ribollir dei tini
Va l’aspro odor dei vini
L’anime a rallegrar La nebbia agli irti colli
Piovigginando sale
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mare Tra le rossastre nubi
Stormi di uccelli neri
Come esuli pensieri
Nel vespero migrarLa nebbia agli irti colli
Piovigginando sale
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mare Gira sui ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando
Sta il cacciator fischiando
Sull’uscio a rimirar La nebbia agli irti colli
Piovigginando sale
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mare.

LEGGI ANCHE >>>> Tensione Cina e Usa per il sequel di ‘Top Gun’

Mentre di seguito riportiamo la poesia ”Giugno” che celebra l’arrivo di questo mese:

GIUGNO

È il mese dei prati erbosi e delle rose;
il mese dei giorni lunghi e delle notti chiare.
 Le rose fioriscono nei giardini, si arrampicano
 sui muri delle case. Nei campi, tra il grano,
 fioriscono gli azzurri fiordalisi e i papaveri
 fiammanti e la sera mille e mille lucciole
scintillano fra le spighe.
Il campo di grano ondeggia al passare
del vento: sembra un mare d’oro.
Il contadino guarda le messi e sorride. Ancora
pochi giorni e raccoglierà il frutto delle sue fatiche.

Foto di Kanenori da Pixabay