IMMIGRATI VS EUROPEI. INTEGRAZIONE NON SIGNIFICA BUONISMO.

I gravi episodi che si sono verificati in molte città tedesche durante i festeggiamenti del nuovo anno, in cui molti rifugiati si sono resi autori di violenze e molestie sessuali nei confronti delle donne tedesche, presenti nelle piazze per l’ultimo dell’anno hanno fatto riscoprire ai media internazionali e tedeschi i problemi causati dal troppo buonismo nell’accoglienza degli immigrati.
In molti hanno ipotizzato una regia occulta dietro l’aggressione avvenute in Germania, e forse non a torto, poiché questo tipo di aggressioni sta avvenendo in altre Nazioni ospitanti come in Danimarca, e più precisamente nel Comune di Thisted, dove le autorità hanno registrato molti casi di molestie sessuali e abusi da parte di profughi ai danni delle donne del luogo.

Effettivamente la convivenza tra cittadini europei e immigrati non è sempre facile a causa anche della diversa visione culturale (In particolar modo sul ruolo della donna) e in determinati casi, dall’arroganza da parte degli stessi immigrati di pretendere più di quanto gli spetti loro di diritto, senza contare la guerra che si scatenata tra poveri locali e immigrati.
Ricordiamo che tra i veri profughi, quelli cioè che fuggono realmente da guerra e carestie, sono entrati in Europa anche i cosiddetti “profughi economici”, quelli cioè che lasciano la loro terra d’origine, non a causa di conflitti ma solo per rifarsi una vita con un maggiore tenore economico. E sono proprio loro a causare i maggiori scontri tra popolazione locali e immigrati. Senza dimenticare che tra il flusso costante d’immigrati sono riusciti a entrare anche gli jihadisti, elevando il rischio di possibili attentati in varie città europee. Un pericolo che non va sottovalutato.
Il buonismo a tutti i costi che ha aperto indistintamente le porte delle nostre abitazioni a un fiume di disperati, sta portando poco alla volta a uno scontro di civiltà. Uno scontro di civiltà che si combatterà proprio a casa nostra. 
Non penso neppure che la soluzione di chiudere le frontiere serva a frenare il flusso, come la costruzione di nuovi muri a difesa dei confini nazionali ma la scelta del “Benvenuti a tutti” è stata una pazzia. 
Aiutare le persone che fuggono dal loro Paese devastato dalle guerre, dall’estremismo religioso, dal terrorismo, dalla carestia, va bene, anzi lo ritengo un obbligo morale come il fatto di respingere quei migranti che migranti non lo sono ma tutte queste azioni devono essere eseguite in conformità a determinate condizioni, valide per tutte le Nazioni dell’Unione Europea. Cosa che non accade, perché ogni Governo utilizza la tecnica dello scarica-immigrati pur di tenere pulito il proprio cortile.
La Nazione che ha maggiormente contribuito a creare questa situazione di caos è la Germania guidata dalla Cancelliera Angela Merkel. La stessa Germania che sempre più spesso, si permette di salire in cattedra per “istruire” e “guidare” l’Unione Europea. Quella stessa Nazione che durante la crisi degli immigrati ha deciso di aprire le sue porte ai rifugiati respinti dalle altre nazioni mostrando, al tempo stesso, al mondo interno le immagini dei suoi “perfetti” e “diligenti” cittadini che accoglievano gli sventurati nelle stazioni degli autobus con allegri cartelli di benvenuti o altri “solerti” cittadini tedeschi che andavano direttamente a prenderli oltre confine per portarli al sicuro in Germania. Una messinscena creata ad arte per il semplice scopo di apparire, quello che non si era. Un abile azione di marketing della Cancelliera Angela Merkel e del suo Governo che alla fine si è ritorta contro.
La decisione dell’accoglienza a tutti i costi, non è stata presa bene all’interno della sua stessa coalizione e Partito, come del resto da parte degli amministratori locali che dall’oggi al domani si sono ritrovati (costretti) a ospitare un determinato numero di persone, non avendo le strutture adatte per l’accoglienza creando caos e attriti con i cittadini.
La decisione della Cancelliera Merkel (Oltre a un fatto di immagine) è stata dettata anche da un ritorno economico, infatti, il Governo di Berlino ha si aperto le sue porte ma solo ed esclusivamente a determinati immigrati ovvero Siriani e con un determinato livello d’istruzione, in maniera tale da poterli impiegare nelle industrie tedesche come mano d’opera qualifica e no. Siriani che una volta terminata la situazione d’emergenza nella loro terra d’origine, saranno rispediti a casa dello stesso Governo di Berlino.
I costi di accoglienza gravano sulle casse dello Stato ospitante, quindi sui cittadini stessi, e la Svizzera (Anche la Danimarca) ha preso la decisione di chiedere un contributo di 9mila euro ai migranti in arrivo per sostenere le spese di accoglienza. Questa decisione ha già scatenato un putiferio tra chi evoca i nazisti e la persecuzione degli ebrei e chi applaude alla decisione.
I problemi di convivenza generati dal troppo buonismo non sono mancati neppure nel nostro Paese, dove il Governo di Roma ha deciso per la corsia preferenziale per gli immigrati, mettendo in secondo piano i cittadini italiani in difficoltà. Vero che determinati centri di prima accoglienza per gli immigrati assomigliano a delle prigioni ma nell’ultimo periodo, molti immigrati sono stati accolti in alberghi o altre strutture più idonee, inoltre lo Stato Italiano paga loro circa 2,00 euro al giorno da spendere per le spese personali, compreso il vito e l’alloggio ma ultimamente le richieste degli immigrati sono diventate insostenibili.
La situazione italiana è questa: gli immigrati si sentono padroni a casa nostra, grazie al buonismo dei nostri politici, terrorizzati di essere indicati come razzisti ma il gettare in strada il cibo offerto perché non gradito, di occupare i centri di accoglienza, di pretendere di essere ospitati in un altro edificio per futili motivi e tutti gli altri episodi (Alcuni anche di violenza) non sono episodi di razzismo nei confronti della popolazione ospitante, in questo caso degli italiani?
Il gesto di un politico che decide di togliere il crocefisso da un luogo pubblico per non offendere gli immigrati di religione islamica è un gesto ipocrita e di certo non aiuta l’integrazione. L’Italia è una Nazione laica e se vogliamo dirla tutta, in nessun luogo pubblico dovrebbe essere esposto alcun segno religioso per rispetto delle altre confessioni religiose, degli atei e degli stessi cristiani. 
L’integrazione dovrebbe servire a far conoscere le diverse culture nel rispetto reciproco e di certo non significa essere troppo accondiscendenti pur di non essere accusati di razzismo ma è anche vero che gli immigrati devono rispettare la cultura e le leggi dello Stato ospitante che al tempo stesso deve far rispettare.