La pesca favorisce la produzione di melanina

La pesca favorisce la produzione di melanina. Le pesche sono un’ottima fonte di vitamine: la vitamina A, in particolare, svolge un’azione antiossidante contrastando i radicali liberi. Rinforza la pelle, stimola il naturale rinnovamento delle cellule e favorisce la produzione di melanina, fondamentale nei mesi più caldi.

Nella loro stagionalità, le pesche possono essere consumate anche ogni giorno: «Un frutto pesa circa 100-150 grammi, che rappresenta la porzione ideale», assicura l’esperta. «Se la provenienza è biologica, consumiamo anche la buccia, ricca di fibre preziose per il benessere intestinale».

Grazie all’abbondante quantità di acqua, ma anche per via del ricco contenuto di potassio che regola l’equilibrio dei fluidi corporei, la pesca è certamente uno tra i migliori frutti ad azione diuretica e depurativa.” Infatti, stimola la funzionalità epatica e renale dell’organismo.

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Nella buccia della pesca poi si raccolgono i polifenoli, dalle comprovate proprietà antitumorali: contrastano infatti i radicali liberi, molecole responsabili dell’invecchiamento e della degenerazione cellulare. La pesca contiene infine betacarotene, alleato nel mantenimento delle capacità visive.

La pr pesca ma parola della definizione, ovvero “pesca”, è attribuibile al fatto che si tratta di un frutto dell’albero Prunus Persica, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, originario dalla Cina. Importato a Roma dall’antica Persia, il passaggio dal latino all’italiano ha trasformato la parola “Persica” in “Pesca”.

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Due varietà che negli ultimi anni risultano sempre più apprezzate sono le percoche e le pesche piatte, altrimenti dette saturnine. Riconoscere le percoche è facile perché tipiche di questa varietà sono la polpa compatta e il colore intenso della buccia. Croccante e aromatica, spesso è utilizzata sciroppata.

Le varietà di pesche sono sette. La varietà più comune e più consumata è la pesca gialla, dalla polpa molto succosa e profumata e dalla pelle vellutata, questa varietà di pesche è la più adatta per una torta di pesche. La pesca bianca, invece, ha una polpa filamentosa e croccante.

La pesca è più antica dell’umanità. Nel 2015 degli scienziati hanno trovato nella Cina sudoccidentale noccioli di pesca fossili risalenti a ca. 2,6 milioni di anni fa, molto prima che comparissero gli esseri umani sulla terra.

L’albero della pesca è originario della Cina, dove sin da 8000 anni fa era considerato simbolo d’immortalità. Ancora oggi durante il matrimonio le spose cinesi portano fiori di pesco come auspicio di unione felice e opulenza.

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Dall’oriente il pesco arrivò al seguito delle carovane sino in Persia da dove giunse in Europa; dalla Persia deriverebbe il nome della specie, “persica” o “persico”, inteso come mela o pomo persico (ripreso ancor oggi in molti dialetti italiani). 

In Egitto, la pesca era sacra ad Arpocrate, dio del silenzio e dell’infanzia, tanto che ancora oggi le guance dei bambini vengono paragonate alle pesche, per la loro morbidezza e carnosità. 

La pesca sembra che in ant9chità sia arrivata a Roma nel I secolo d.C. ma sarebbe stato grazie ad Alessandro Magno che la sua coltivazione si diffuse in tutto il bacino del Mar Mediterraneo.

Fonti: dal web

Foto di ArmbrustAnna da Pixabay