Morti bianche rosario drammatico di vittime sul lavoro

Morti bianche rosario drammatico di vittime sul lavoro. Una situazione drammatica nel mondo del lavoro considerato che dall’inizio 2023 sono già centinaia i caduti sul lavoro, una situazione che invece di migliorare con le dovute prevenzioni e i dovuti controlli sono peggiorate considerate le 1500 vittima dello scorso anno, e lo Stato? Assente, latitante come sempre come in tutto!

il Segretario dell Cgil di Milano, Vincenzo Greco, responsabile della sicurezza del lavoro ha sottolineato: ”siamo di fronte a una tendenza che non si inverte e questo è un fatto drammatico. Bisogna far rispettare la legalità cioè rapporti di lavoro contrattualizzati, le norme sulla sicurezza soprattutto sulla prevenzione e un sistema di controlli e sanzioni che non faccia passare l’idea di impunità”. 

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Mentre Walter Montagnoli, segretario nazionale della Cub ha avuro parole lapidarie verso lo Stato: “È una vergogna, governo dopo governo non cambia nulla: si istituisca il reato di omicidio sul lavoro e si chiudano le aziende, mantenendo il salario per i lavoratori, che non rispettano le leggi”.

Oggi si contano 5 morti sul lavoro nelle ultime 24 ore: tre sono deceduti in Lombardia – un 25enne al primo giorno in un’azienda, un 33enne padre di un bambino di 8 mesi e un operaio 60enne – uno in Sardegna e uno in Calabria; queste morti si sarebbero potute evitare? Certo che sì se ci fossero stati i dovuti controlli, la prevenzione che dovrebbe garantire la sicurezza sul posto del lavoro, specialmente nei lavori pesanti, nei lavori che richiedono macchinari, impalcature per i muratori e quant’altro.

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A Milano un 25enne originario del Bangladesh, Abdul Ruman, è morto al Niguarda per essere stato schiacciato da un macchinario; a Bagolino (Brescia) è morto invece un 33enne, Daniele Salvini mentre stava tagliando un albero; il terzo decesso in Lombardia è quello di un operaio 60enne morto, dopo essere caduto da un’impalcatura all’interno di un cantiere edile a Macherio (Monza); quarta vittima a Rende, in provincia di Cosenza, dove un uomo di 62 anni impegnato in alcuni lavori di tinteggiatura in un’azienda nella zona industriale si trovava su un ponteggio quando, per cause ancora in corso di accertamento, è precipitato nel vuoto da un’altezza di tre metri; infine  una vittima anche in Sardegna: all’Ecocentro di Portoscuso, nel Sulcis, un uomo è caduto in un compattatore di rifiuti ed è deceduto all’istante. I carabinieri stanno ricostruendo l’esatta dinamica dell’incidente per accertare eventuali responsabilità.

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Morti bianche che avrebbero potuto essere evitate don un minimo di responsabilità dagli addetti alla sicurezza del lavoro, agli ispettori che dovrebbero controllare e prevenire, ma lo Stato non è presente, come sempre chi ne paga le conseguenze è il lavoratore in questi casi, e le loro famiglie che viene mancare loro magari il sostentamento in periodi così malefici per l’Italia! Povera Italia come sei mal ridotta, eri una Signora potente nel mondo, era rispettata e guardata con benevolenza dal mondo intero, ora fai solamente pietà e compassione per come sei governata e per come trattano i tuoi figli!

Fonte: tgcom24

Foto di Sinistra Italiana