Patagonia Argentina indigeni Mapuche seppellivano i defunti in canoe

Patagonia Argentina indigeni Mapuche seppellivano i defunti in canoe

Patagonia Argentina indigeni Mapuche seppellivano i defunti in canoe. La credenza che i morti avessero nell’al di là una vita ultraterrena era presente non solo negli Egizi che mummificavano i loro defunti per mantenerli intatti, anche il popolo greco credevano che i propri morti venissero traghettati da Caronte agli Inferi e così anche in America latina gli indigenti preispanici erano convinti che l’ultimo viaggio avvenisse nell’acqua, per questo motivo seppellivano i loro defunti in canoe in legno chiamate ”wampo”.

Un team di scienziati ricercatori hanno trovato i resti del più antico di questo affascinante rito in Patagonia, Argentina, dove quasi mille anni fa fu sepolta una giovane donna di età compresa tra i 17 e 25 anni in una imbarcazione costruita appunto per questo scopo, questi studi son o stati pubblicati su PLOS One.

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Si sottolinea il fatto che questo modo di seppellire i defunti ancora oggi è utilizzato in alcune aree del Sudamerica, pur sapendo che il legno si decompone facilmente sia per l’umidità che per il passare degli anni, da questo fatto la scoperta fatta dai ricercatori è molto importante, infatti la datazione è stata rilevata dal radiocarbonio, la donna seppellita aveva un’età compresa tra i 17 e i 25 anni e venne seppellita circa tra gli 850 e 1000 anni fa.

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Da Focus si rileva: ”I resti sono stati ritrovati in un sito archeologico chiamato Newen Antug che sorge vicino al Lago Lácar, in Argentina: la posizione del corpo della ragazza, supino con le braccia stese sul torso e la testa leggermente sollevata, indica che la canoa era una struttura concava con dei bordi alti e spessi, che “abbracciavano” la defunta. Queste tombe-canoe, che venivano scavate bruciandole da dentro, erano chiamate wampo dai Mapuche, antico popolo amerindo al quale probabilmente apparteneva la defunta.” (Fonte: Focus)

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Accanto alla testa sono stati ritrovati i resti di una caraffa in ceramica, lasciata in dono alla defunta, decorata con motivi geometrici in bianco e rosso (com’era tipico dell’epoca preispanica). Il corpo era stato deposto su un letto di conchiglie chiamate Diplodon chilensis (delle specie di vongole di acqua dolce), probabilmente portate dal Lago Lácar.” (Fonte: Focus)

Nella cultura del popolo Mapuche il regno dove erano dirette le anime dopo la morte si chiamava Nomelafken, il cui significato è ‘l’altro lato del mare” e i defunti imbarcati su queste canoe in legno dovevano compiere un viaggio che poteva durare anche quattro anni per approdare all’isola di Külchemapu; a questo proposito un politico cileno, Salvador Sanfuentes, aveva redatto un resoconto storico dove si legge: ”Per questo le tombe venivano interrate sulle rive di un corso d’acqua o un lago, per permettere così alla corrente di trasportare le anime nel loro ultimo viaggio”.

Fonte: Focus

Foto di Focus