Ratzinger la mea culpa per la pedofilia clericale

Ratzinger la mea culpa per la pedofilia clericale. L’emerito papa risponde al dossier sulla pedofilia nell’arcidiocesi di Monaco prendendo sulle spalle il carico pesante di quella perversione che affligge la Chiesa, e ne parla come ‘una grandissima colpa’ quasi fosse un atto di penitenza.

Il papa emerito, Ratzinger negli incontri con le vittime ha dichiarato: ‘‘ho guardato negli occhi le conseguenze di una grandissima colpa e ho imparato a capire che noi stessi veniamo trascinati in questa grandissima colpa quando la trascuriamo o quando non l’affrontiamo con la necessaria decisione e responsabilità, come troppo spesso è accaduto e accade”

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Ho avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica” e ”’ogni giorno mi domando se anche oggi io non debba parlare di grandissima colpa”, un mea culpa che raccoglie tutta la Chiesa e per i percorsi effettuati fatti da lui stesso all’interno di essa, non bisogna dimenticare però che è stato proprio lui l’emerito papa ad alzare il velo vergognoso della pedofilia e lo ha consegnato nella mani di Papa Francesco, il quale ha avuto ìtolleranza zero’.

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Ratzinger non vuole essere tacciato da bugiardo come si evince dagli atti denuncianti i fatti imputati nel dossier di Monaco, infatti ne rimane colpito, in merito a ciò rispondono i legali di Benedetto XIV dove dichiarano un errore di trascrizione commesso da un collaboratore inavvertitamente e ‘‘non si può imputare a Benedetto XVI quest’errore di trascrizione come falsa deposizione consapevole o bugia”.

Sembra che Ratzinger, quando era arcivescovo a Monaco, abbia avuto un comportamento non consono in altri tre casi, come si evince nel dossier di Monaco, però i legali della difesa replicano: ‘‘Ciò non risponde al vero secondo le nostre verifiche infatti in nessuno dei casi analizzati dalla perizia Joseph Ratzinger era a conoscenza di abusi sessuali commessi o del sospetto di abusi sessuali commessi dai sacerdoti”.

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Si interviene nel caso del ‘parroco X esibizionista’, viene sempre osservato dal legale Brennecke di Ratzinger che: ”Non minimizzava l’esibizionismo, bensì lo condannava chiaramente ed esplicitamente». «Il quadro indiziale è così inconsistente che non potrebbe mai derivarne una condanna”

Padre Federico Lombardi, che fu il portavoce di Benedetto XIV, commenta: ”Il servizio della verità è stato sempre al primo posto. Egli non ha mai cercato di nascondere quello che poteva essere doloroso riconoscere per la Chiesa; non ha mai cercato di dare una bella immagine falsa della realtà della Chiesa o di quello che avviene. Quindi io ritengo assolutamente che non si possa dubitare in nessun modo della sua veridicità”.

Qualunque sia la verità è una pagina, anzi molte pagine oscure nella Chiesa, e chi è colpevole e consapevole di un atto così tremendo, bestiale e inumano come la pedofilia dovrà fare i conti con la propria coscienza prima di ogni altra cosa, sarà poi il giudice supremo a dare la giusta punizione e Ratzinger molto lucidamente, parlando della morte ha detto: ”Ben presto mi troverò di fronte al giudice ultimo della mia vita. Un giudice «giusto», «amico» e «fratello», che «mi consente di attraversare con fiducia la porta oscura della morte”.

Fonte: Il Messaggero

Foto di Avvenire