Rudyard Kipling fascino dell’ignoto si spegne il 18 gennaio 1936

Rudyard Kipling fascino dell’ignoto si spegne il 18 gennaio 1936. La sua ricca produzione di racconti fantastici ancora oggi è capace di toccare nell’animo lettori giovani e adulti. Il gusto dell’avventura, il fascino dell’ignoto, la nostalgia di sogni infantili, la scienza e la magia, il fatalismo orientale, la natura selvaggia e la poesia di Kipling fanno riscoprire un senso di genuinità perduta.

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Rudyard Kipling è stato a lungo considerato come il cantore dell’Imperialismo britannico, e tardi ci si è accorti che egli esprimeva un’idea dell’Impero molto diversa da quella attribuitagli dai critici più superficiali. Il concetto dell’uomo bianco che porta la civiltà presso le popolazioni altrimenti condannate alla batbarie, giustifica il fatto che se Kipling aveva una fede incrollabile nella missione imperialistica dell’Inghilterra, era perché la credeva capace di amare e rispettare le nazioni e i popoli a lei sottomessi.

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Nel 1900, allo scoppio della guerra anglo-boera, Kipling parte per il Sudafrica come corrispondente di guerra: le esperienze vissute in questo periodo forniscono l’ispirazione per il romanzo “Kim” (1901), da molti considerato il suo capolavoro.

Nel 1907 a Rudyard Kipling viene conferito il Premio Nobel per la Letteratura.

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Postiamo una splendida e famosa poesia di Kipling dedicata al figlio:

Se

Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;

Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling ù

Fonte: Biografieonline

Foto di La presenzadiErato