Vlad III tra la Storia e il Mito di Dracula

Vlad III tra la Storia e il Mito di Dracula

Vlad III tra la Storia e il Mito di Dracula. Quando la storia si fonde con il mito. Vlad III di Valacchia, detto anche Vlad L’Impalatore per il suo modo di liberarsi dei suoi nemici.

Una figura storica le cui gesta hanno creato il mito letterario di Dracula, il vampiro per eccellenza nato dalla mente dello scrittore Bram Stoker.

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Vlad III di Valacchia Hagyak nasce a Sighișoara (nell’odierna Romania) il 2 novembre 1431, figlio di Vlad II Dracul, membro dell’Ordine del Drago un ordine cavalleresco fondato da Sigismondo di Lussemburgo nel 1418 con lo scopo di proteggere il Cristianesimo nell’Europa Orientale. E da lì che proviene il suo soprannome “Dracula”, che significa poi “Figlio del Drago”.

Quando divenne Principe di Valacchia, Vlad III si guadagnò una reputazione di sovrano crudele e spietato. Una fama dovuta anche dal suo metodo di tortura ed esecuzione dei suoi nemici che li impalava come monito per tutti gli altri.

Secondo una leggenda, Vlad III avrebbe radunato tutti i poveri del suo regno all’interno di un caseggiato, dove li avrebbe chiusi dentro per poi ordinare ai suoi soldati di appiccare il fuoco. “Nel mio regno non ci sono poveri”.

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Vlad III era ed è un personaggio avvolto dal mistero, soprattutto la sua morte. La sua data di morte è avvolta nel mistero. Infatti, la data esatta è sconosciuta, però si afferma che Vlad III sarebbe deceduto tra l’ottobre e il dicembre del 1476.

E anche per quanto riguarda le cause sono ancora misteriose. Secondo la tesi più accreditata, Vlad III sarebbe stato ucciso da uomini di Radu Il Bello, suo fratello. Altre teorie affermano che sia stato ucciso perché scambiato per un turco o che fu decapitato dagli Ottomani durante una battaglia. E la sua testa con la spada furono inviati a Costantinopoli come macabro trofeo di guerra.

Non poteva mancare anche la pista che porta Vlad III in Italia.

La teoria italiana indicherebbe nella Chiesa di Santa Maria La Nova a Napoli, il luogo di sepoltura di Vlad III. Questa ipotesi – priva però di ogni riscontro – affermerebbe che Vlad III dopo essere stato fatto prigioniero a Costantinopoli, sarebbe stato poi riscattato dalla figlia e portato al sicuro in Italia dove sarebbe morto e seppellito a Napoli.

Esiste anche una teoria che lo potrebbe collegare a Dracula. Secondo questa teoria Vlad III sarebbe morto a causa di un morso di un pipistrello.

Vlad III – venerato come eroe nazionale in Romania – è diventato immortale per l’umanità, grazie allo scrittore irlandese Bram Stoker che nel 1897 scrisse il capolavoro “Dracula”.

Bram Stoker – durante le prime fasi della scrittura del romanzo – crea la genealogia del Conte Dracula, inserendo Attila, i Vichinghi “giunti dall’Islanda”, i Székely mentre per il personaggio principale si ispirerà alla figura di Vlad III, L’Impalatore.

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In merito alla trama, dopo il ritrovamento di alcuni articoli di giornale, si presume che Bram Stoker si sia ispirato a un fatto di cronaca accaduto qualche anno prima della pubblicazione del suo romanzo, oltreoceano e più precisamente a Exeter, cittadina del New England.

L’evento è del 1892, quando la cittadina di Exeter è convolta dalla morte prematura della diciannovenne Mercy L. Brown. La giovane ragazza – secondo le cronache dell’epoca – morì a causa di una malattia che provocava pallore e mancanza di appetito. E prima di lei, morirono qualche anno prima anche la madre e la sorella. A quel tempo, quella malattia fu associata al vampirismo, e solo in seguito fu scoperto che si trattava di tubercolosi.

La psicosi dei vampiri scoppiò a Exeter, dopo che anche un altro membro della famiglia Brown si ammalò di tubercolosi. A quel punto, si decise per l’esumazione delle salme della madre, della sorella e della stessa Mercy. Le prime due erano già in avanzato stato di decomposizione mentre il corpo di Mercy – deceduta da poco – appariva ancora intatto e con i primi segni della decomposizione. Un fatto che agli occhi dei presenti, fece pensare che la povera Mercy si fosse trasformata in un vampiro.

Il padre, presente all’esumazione della figlia, conficcò un paletto di frassino all’altezza del cuore poi fece cremare il corpo e bere le ceneri al figlio malato che morì qualche tempo dopo. Una vicenda che fu riportata da diversi quotidiani dell’epoca e gli appunti e ritagli di giornali ritrovati – come dicevamo prima – tra gli effetti personali di Bram Stoker possono provare che lo scrittore si ispirò a quella vicenda, senza però nulla togliere al Principe delle tenebre, il Conte Dracula.