Cioccolato tra leggenda e storia

Cioccolato tra leggenda e storia

Cioccolato tra leggenda e storia. C’è un peccato di gola che accomuna milioni di persone nel mondo ed ha un nome specifico: cioccolato! Però sappiamo la sua storia, le sue origini, le sue leggende? Cerchiamo di scoprire la vera origine di questo peccato così straordinario per la sua bontà!

Iniziamo da una antica leggenda azteca, molto triste, dove una bellissima principessa, lasciata a guardia del tesoro del suo sposo partito per la guerra, si sarebbe rifiutata di rivelare ai nemici dove fosse nascosto il tesoro e di conseguenza sarebbe stata uccisa con inenarrabili sofferenze.

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Dal terreno bagnato dal suo sangue il dio Quetzalcoatl avrebbe fatto nascere la pianta del cacao, con semi amari come le sofferenze inflitte e patite dalla principessa ma anche, come lei, ricchi di virtù e di grande energia e qui ha fine la leggenda.

Nella storia che inizia per i botanici l’origine della pianta del cacao è ben precedente all’avventi della civiltà atzeca; probabilmente il Theobroma Cacao linnaeus è germogliato spontaneamente  verso il 4000 a.C (grazie Madre Natura!), nei bacini dell’Orinoco e del Rio , delle Amazzoni, e da qui si è poi diffuso in un’ampia zona del Centro America.

Conincia ad essere coltivato molto tempo dopo, intorno al 1000 a.C., nella zona che si estenbde tra lo Yucatan, il Chiapas e la cosa pacifica del Guatemala, dove si afferma e prospera la civiltà Maya; il cacao per i Maya è sicuramente una pianta preziosa.

Ai suoi semi si attribuiscono proprietà mistiche e religiose, quasi magiche (chu scrive ne ha sempre avuto il sospetto che fosse magico il cioccolato!); si utilizzano per scopi terapeutici e cosmetici, nonchè come moneta di scambio.

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Dai semi tostati e macinati si ricava una pasta che, sciolta in acqua, diventa il xocoati, una bevanda energetica dal gusto amarto aromatizzato con vaniglia, peperoncino e pepe e coperta da una caratteristicha schiuma molto densa.

Ritroviamo il xocoati anche nella ciiviltà atzeca, poiché ha il potere di alleviare la sensazione di fatica, è molto diffuso tra i nobili e rappresenta il premio per chi si è distinto in battaglia. Il cacao però è però di difficile reperibilità per gli atzechi ed è una merce privilegiata, la maggior parte della gente può consumare il xocoati solo durante alcune cerimonie, e chi osa berne senza permesso è condannato a morte.

Attraverso i conquistadores spagnoli il cacao arriva in Europa, Sarà Cortez a diffonderne l’uso tra l’aristocrazia spagnola; scambiato per il dio Quetzalcoatl, riceverà in dono da Montezuma II un’intera piantagione di cacao, che sfrutterà poi a fini commerciali.

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Se al’inizio questa bevanda così speziata (base di cacao, farina di mais e peperoncino) è appannaggio della sola aristocrazia spagnola, quando un frate spagnolo comincia sostituire le spezie con lo zucchero e la vaniglia il cioccolato diventa una prelibatezza apprezzata in tutte le corti europee (e oggi in tutto il mondo!).

Il matrimonio tra Maria Teresa di Spagna  e il re di Francia ne facilita la diffusione in Francia, dove il cacao diluito con il latte e non più con l’acqua diventa ”cioccolatte”, di gran voga tra l’aristocrazia  e nei circoli letterari; in Inghilterra nascono dei veri e propri locali pubblici specializzati, i ”chocolate-drinking houses”, che diffondono l’uso del cioccolato anche fuori dagli ambienti aristocratici.

Ai conventi e ai monasteri cominciano allora a subentrare nella produzione delle vere e proprie fabbriche di cioccolato, con l’invenzione di tecniche e strumenti sempre nuovi.

La grande rivoluzione nel mondo di consumare il cacao si ha nel 1828, quando Van Houten inventa una macchina per estrarre il burro di cacao; se all’inizio la sua invenzione permette solo di ottenere una bevanda al cioccolato più fluida e quindi più gradevole, è grazie a questa scoperta che venti anni dopo, Jospeh Fry  (1847) potrà realizzare la sua ”tavoletta” e iniziare una produzione di cioccolato in forma solida in scala più estesa.

Lo svizzero Daniel Peter proverà poi ad aggiungere al cioccolato il latte condensato, ottenendo il cioccolato al latte solido; Lindt inventerà il concaggio, un metodo di raffinazione del cioccolato che darà un prodotto finito molto liscio e omogeneo, il cioccolato fondente, che sarà poi la base del successivo utilizzo del cioccolato nell’indistria dolciaria.

E qui la storia continua….

Fonte: Voglia di cucinare di Giunti Demetra

Foto di falco da Pixabay