Emily Dickinson muore 15 maggio 1886. Una fra le tante poetesse statunitensi che ha cantato in versi l’intimo dialogo con la propria anima e con le proprie perplessità nel vivere, si è isolata dal mondo, quasi segregata, all’età di 30 anni e ha vissuto per e con la poesia, le sue opere pubblicate dalla sorella dopo la sua morte per nefrite, son ben 1775 poesie (fatta eccezione per alcune pubblicate quando era in vita ma a sua insaputa), raccolte e ripiegate in un libriccino e cucite l’una all’altra.
Le poesie di questa grande potessa denotano la sua sensibilità, chiusa al mondo però aperta alle riflessioni del suo spirito profondo, alle cose che la circondano, alla natura, nonchè alla vita spirituale in generale e alla metafisica, qui riportiamo alcune brevi poesie molto significative per onorarne la sua memoria in occasione dell’anniversario della sua morte.
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La speranza è un essere piumato
che si posa sull’anima,
canta melodie senza parole
e non finisce mai
La brezza ne diffonde l’armonia,
e solo una tempesta violentissima
potrebbe sconcertare l’uccellino
che ha consolato tanti.
L’ho ascoltato nella terra più fredda
e sui più strani mari.
Eppure neanche nella necessità
ha chiesto mai una briciola – a me.
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Se potrò impedire a un Cuore di spezzarsi
Non avrò vissuto invano
Se potrò alleviare il Dolore di una Vita
O lenire una Pena
O aiutare un Pettirosso caduto
A rientrare nel suo nido
Non avrò vissuto invano.
Ho preso un Sorso di Vita −
Vi dirò quanto l’ho pagato −
Precisamente un’esistenza −
Il prezzo di mercato, dicono.
M’hanno pesata, Granello per Granello −
Bilanciata Fibra con Fibra,
Poi m’han dato il valore del mio Essere −
Un solo Grammo di Cielo
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Chi è amato non conosce morte,
perché l’amore è immortalità,
o meglio, è sostanza divina.
Chi ama non conosce morte,
perché l’amore fa rinascere la vita nella divinità.
Fonte: Marialetiziadelcampo
Foto di Today